Aglianico del Vulture DOC
Vitigno: Aglianico del Vulture
La denominazione Aglianico del Vulture DOC comprende due tipologie di vini Normale e Spumante. La zona di produzione comprende una serie di comuni della provincia di Potenza.

Tipologia di Vino
Il vino Aglianico del Vulture è un vino dal colore rosso rubino, dall’odore tipico, gradevole ed intenso. Il sapore è dal secco all’abboccato, giustamente tannico e sapido, per l’abboccato il contenuto zuccherino non deve superare i 10g per litro.
Aglianico del Vulture DOC: Aglianico del Vulture e/o Aglianico 100%
Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
La zona geografica ricade nella parte nord della Basilicata, in provincia di Potenza e comprende un territorio di alta e media collina, situato sulle pendici del Monte Vulture, vulcano spento, ma attivo fino al Pleistocene superiore, che ha la sua vetta maggiore a 1327 m sul livello del mare e che degrada progressivamente verso ovest lungo il fiume Ofanto e verso est verso la piana della Puglia.

I tufi vulcanici, nel caso della vite soprattutto, svolgono una importante azione di riserva idrica nei siccitori mesi estivi. L’origine vulcanica e arenaria determinano la presenza di suoli diversi che vanno dal tipo sabbioso, sabbioso pozzolanico al limoso-argilloso.
L’altitudine dei terreni coltivati a vite è compresa tra i 200 e i 700 m sul livello del mare con pendenza variabile e l’esposizione generale è orientata verso est e sud-est. Il clima dell’area è decisamente arido nei mesi di luglio e agosto, temperato nei mesi di giugno e settembre, subumido e/0 umido nei mesi di ottobre e novembre, periodo nel quale viene di norma vendemmiata la vite Aglianico del Vulture.
Molto significativa è la condizione termica estiva caratterizzata da temperature medie di 25°C, ma con punte di 35 gradi per effetto di venti africani che producono un forte effetto disidratante sugli apparati fogliari. La presenza del massiccio vulcanico, determina condizioni di ventilazione importanti per effetto di correnti d’aria provenienti dalle coste orientali ed occidentali e per fenomeni di brezza. Ciò permette un abbassamento sensibile delle temperature mediante durante il periodo estivo con importanti riflessi sulla condizione vegetativa delle piante e la produzione fenolica sulle bucce.
Storia della DOC
L’intero territorio del Vulture presenta reperti archeologici che documentano la produzione diffusa del vino, quale prodotto inteso come alimento, ma anche come strumento di convivialità e di autorevole testimonianza di valore intrinseco tanto da essere soggetto di dono per divinità e personalità qualificate. In particolare la presenza della viticoltura nell’area del Vulture è attestata da numerosi reperti archeologici come vasi, coppe, attingitoi ed una serie di utensili per la mescita del vino, decorati con scene legate al mondo del mito greco ed in particolare a Dioniso, prodotti in loco o importati dalla Grecia (fine IV ed inizio III sec), che documentano il panorama culturale in cui avvenne la sintesi tra la tradizione greca e quella indigena appulo-lucana.
Reperti trovati nella pars rustica delle antiche ville romane scavate nel territorio tra Lavello e Venosa, Melfi, Atella e Rapolla, utili a ricostruire la loro utilizzazione produttiva, le relazioni e i rapporti di scambio tra l’agrum e Venosa suggeriscono l’esistenza di una pratica della viticoltura e della vinificazione. In epoca medievale si assiste ad una rinascita della viticoltura e della produzione vinicola. Tra il XIII e il XV secolo tutte le pendici del Vulture sono coltivate a vigneto e le vigne sono per lo più concentrate nei terreni attaccati alle mura delle città ed in quelli più vicini. Le cantine sono sovente sistemate nelle grotte, a Melfi se ne contavano a centinaia. Un inventario eseguito nel 1589 ne registrava 110. Oggi tutte le più importanti case vitivinicole sono dotate di cantine ottenute dalla rivisitazione di quelle esistenti o ricostruite ex novo.
DOC

1971
Cantine
- Cantina di Venosa
- Cantine del Notaio
- Cantine Strapellum
- Basilisco
- Carbone Vini
- Colli Cerentino
- D’Angelo
- Eubea
- Martino
Vini
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