Asti DOCG, Moscato d’Asti DOCG
Vitigno: Moscato bianco
L’Asti DOCG o Asti Spumante DOCG presenta una spuma fine e persistente. Il colore va dal giallo paglierino a dorato assai tenue, l’odore caratteristico e delicato e il sapore è aromatico, caratteristico, dolce ed equilibrato.

Tipologia di Vino
Il Moscato d’Asti si presenta con colore giallo paglierino più o meno intenso, l’odore caratteristico e fragrante di Moscato. Il sapore è dolce, aromatico, caratteristico, talvolta vivace.
I vini Asti e Moscato d’Asti vengono prodotti in purezza utilizzando esclusivamente il vitigno Moscato bianco, dotato di un caratteristico e pregevole corredo aromatico. Le peculiarità che questa varietà conferisce ai due vini prodotti sono in stretto legame con la sapiente conduzione del vigneto da parte del vignaiolo. La forma di allevamento più diffusa è il Gujot che, grazie ad una vigoria contenuta della pianta, esprime uve di altissima qualità. La perfetta conoscenza del territorio e il costante miglioramento delle tecniche di vinificazione, nate appunto nel cuore della zona di produzione per merito di nomi altisonanti dell’enologia italiana quali Gancia, Martinotti, Mensio, Garino-Canina, Marone, hanno creato un bagaglio tecnico di esperienze difficilmente ripetibile.
Il Moscato Bianco, o moscato bianco di Canelli
Anche se diffuso in tutta Italia, il Moscato bianco ha la sua roccaforte nel Piemonte, dove raggiunge circa un terzo dell’estensione vitata nazionale, con i suoi 10000 ettari. Tale enorme zona è ripartita su 52 comuni delle provincie di Asti, Cuneo ed Alessandria. In questa macro-area è naturale ritrovare matrici geologiche con diversa composizione (terreni a prevalenza calcarea, argillosa o sabbiosa), ciascuna delle quali influisce in modo differente sulle sfumature olfattive delle uve prodotte e dei vini derivanti. Tra tutti questi, comunque le migliori espressioni le abbiamo nei terreni prettamente calcarei, dove questo vitigno raggiunge la sua migliore espressione qualitativa soprattutto aromatica.
Caratteristiche pedo-climatiche del Territorio

La vocazione del territorio, intesa come particolare morfologia, caratteristiche climatiche, competenze e tradizioni vitivinicole, ha permesso di “selezionare” nel corso degli anni il vitigno che meglio si adatta all’ambiente stesso: il Moscato bianco
Storia della DOCG
Le origini del Moscato risalgono al bacino medio-orientale del Mediterraneo. Vettore della sua diffusione nelle regioni italiane meridionali furono i coloni greci, che portarono con loro i semi o i tralci per poterlo coltivare nelle colonie della Magna Grecia. La varietà bianca è la più pregiata. Le uve venivano già citate dai romani come Apicae (da Catone) o Apianae (da Columella e Plinio) per il fatto che le api ne erano ghiotte. Il nome moscato invece deriva da muscum (muschio) a causa del profumo intenso e del suo dolce aroma. In tempi antichi si otteneva un vino dolce facendo appassire le uve.
Nell’epoca romana, già citavano tale vitigno sia Columella ne L’arte dell’agricoltura, sia Plinio il Vecchio nella Storia naturale, ma è molto probabile che sia stato presenta anche in grecia nell’Anathelican moschaton greco, arrivato in Italia durante il periodo delle crociate. Per quanto riguarda il Piemonte, se ha documentazione solo nel XIV secolo, grazie all’incremento del commercio da parte dei veneziani del vino prodotto da queste uve nelle isole del mediterraneo orientale.

Ma questo vitigno avrà un successo e una conseguente diffusione sul territorio regionale solo due secoli dopo, grazie al duca Emanuele Filiberto di Savoia. Costui infatti decise di limitare il più possibile le importazioni estere del vino da esso prodotto, e di incrementarne invece la produzione interna. La coltivazione del vitigno si diffuse velocemente grazie al volere delle classi agiate, nonostante il viticoltore fosse spesso recalcitrante alla sua coltivazione, per la difficoltà di ottenere il vino passito, in maniera simile a quello prodotto nei caldi climi delle isole greche.
Nasce così il Moscato d’Asti, una interpretazione tutta piemontese del modo di lavorare questo vitigno. Un vino bianco frizzante e aromatico, prodotto da uve fresche e solo parzialmente fermentato. Al naso risulta profumato, fresco, dolce ed effervescente.

DOCG

1993
Estensione: circa 10000 ettari
Cantine
- Ca’d’Gal
Vini
Tutti i migliori vini Asti DOCG, Moscato d’Asti DOCG selezionati da Vivi il Vino.
[wcpscwc_pdt_slider cats=”226″]