Capri DOC
Vitigni: Vari
La denominazione Capri DOC descrive due tipologie di vino:
- Capri DOC Rosso
- Capri DOC Bianco
ottenuti da uve prodotte esclusivamente nel territorio dell’isola di Capri in provincia di Napoli.

Tipologia di Vino
Capri Rosso DOC: Piedirosso minimo 80%. Possono concorre altre varietà a bacca nera, idonee alla coltivazione, da sole o congiuntamente fino ad un massimo del 20%
Capri Bianco DOC: Falanghina e Greco minimo 80% (Falanghina minimo). Può concorrere Biancolella fino ad un max 20%.
Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
L’isola di Capri è situata nel golfo di napoli, tra la penisola sorrentino-amalfitana, Capo Miseno e le isole Procida e Ischia. L’isola ha un’altitudine massima di 142 metri sul livello del mare e la sua superficie di 3,97 Kmq. Amministrativamente è suddivisa in due comuni diversi: Capri e Anacapri.

Di origine calcarea, la sua sezione più bassa è al centro, mentre i suoi lati sono alti e circondati per lo più da spaventosi precipizi, dove si trovano numerose grotte. La sua orografia è composta, ad ovest, dalle pendici del monte Solaro e ad est, dal Monte San Michele, con la Croce ed il monte Tuoro.

Storia della DOC
Lo storico e geografo greco Strabone, nella sua opera Geografia, riteneva che Capri fosse stata un tempo unita alla terraferma. Questa sua ipotesi è stata poi confermata, recentemente, sia dall’analogia geologica che lega l’isola alla penisola Sorrentina, sia da alcune scoperte archeologiche.

Il ruolo rivestito da Capri in epoca romana fu notevole. La svolta che segnò la storia dell’isola fu nel 29 a.C, quando Cesare Ottaviano, tornando dall’Oriente sbarcò a Capri, dove, secondo il racconto di Svetonio, una quercia vecchissima cominciò a dar segni di vita. Il futuro Augusto, interpretando questo come un segno favorevole, tolse Capri dalla dipendenza di Napoli (sotto la quale viveva dal 328 a.C) dando in cambio la più grande e fertile isola di Ischia e facendola diventare dominio di Roma (Vitae Caesarum, 2, 92). Fu così che la comunità greca presente a Capri venne a contatto con quella romana e l’isola iniziò la sua vita imperiale, diventando il soggiorno prediletto di Augusto e dimora di Tiberio per dieci anni.

Il vino era apprezzato dai Romani e lodato dall’imperatore Tiberio che per la sua passione enologia, si era guadagnato il soprannome di Biberio. Con la fine dell’impero Romano, Capri ritornò a far parte dello stato napoletano e iniziò a diventare il centro di scorrerie e di saccheggi da parte di pirati, ben motivati dalla posizione dell’isola. Nei secoli a venire l’isola fu sempre importante il ruolo destinato alla viticoltura. Attualmente le viti sono allevate, nel rispetto delle tecniche culturali tradizionali, su assolati ripiani a picco sul mare. E’ prodotto in limitate quantità. I pendii terrazzati e le pendici del monte Solaro accolgono ancora i vigneti che producono uve Falanghina, Biancolella, Greco e Piedirosso.
DOC

1977
Cantine
- Az. Agricola Scala Fenicia
Vini
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