Capriano del Colle DOC
Vitigni: vari
La denominazione Capriano del Colle DOC include diverse tipologie di vino:
- Capriano del Colle Bianco DOC
- Capriano del Colle Bianco Superiore DOC
- Capriano del Colle Rosso DOC
- Capriano del Colle Rosso Riserva DOC
e tipologie di vino monovitigno come
- Capriano del Colle Trebbiano DOC
- Capriano del Colle Marzemino DOC
Tutti questi vini sono ottenuti da uve prodotte esclusivamente nei comuni di Capriano del Colle e Poncarale in provincia di Brescia.

Tipologie di Vino
Capriano del Colle DOC Rosso: Marzemino min 40%, Merlot min 20%, Sangiovese min 10%. Altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione e non aromatici, possono concorrere fino ad un max 10%.
Capriano del Colle DOC Bianco: Trebbiano di Soave, Trebbiano di Lugana e Trebbiano Toscano da soli o insieme min 60%. Altri vitigni a bacca bianca e idonei alla coltivazione possono concorrere fino ad un max 40%.
Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
L’area sorge nel mezzo della pianura Padana, su un altopiano formato dalla sovrapposizione di detriti e strati argillosi trasportati a valle dai ghiacciai. immediatamente a sud della città di Brescia, il Monte Netto che è un promontorio che si eleva nettamente dalla pianura e che fa capo amministrativamente ai comuni di Capriano del Colle e Poncarale. Questo monte, ovviamente senza acqua di irrigazione, presenta un terreno prevalentemente argilloso e l’agricoltura è quella tipica della collina. La coltivazione più importante è la vite.

Storia della DOC
I due comuni Capriano del Colle e Poncarale hanno radici latine ed in origine venivano denominati “Capreanus” il primo e “Ponscaralis” il secondo. In tempi antichi la zona che circondava il Monte Netto era paludosa per le acque affioranti per cui il Monte costituiva un salubre luogo di insediamento per quelle popolazioni. In seguito anche la zona limitrofa al Monte, per l’abbassarsi della falda acquifera dovuto alla bonifica del territorio, finì per risanarsi completamente. In questo lasso di tempo però la vite veniva coltivata quasi come pianta medicinale in quanto il vino costituiva un valido aiuto nella battaglia contro la pellagra che costituiva una grave piaga della zona a tal punto che si tendeva ad estendere la vite anche in terreni non del tutto idonei. Alcuni documenti accertano infatti che “la coltivazione di questi vini anche in terreni irrigui, fu provvidenziale nella lotta sostenuta contro la pellagra. Un’analisi fatta in molti comuni e convalidata da una relazione ufficiale della Giunta di Carpenedolo, mostra quanta efficacia avesse il vino nel combattere questa malattia.
DOC


1980