Carignano del Sulcis DOC
Vitigno: Carignano
La denominazione Carignano del Sulcis DOC descrive una serie di tipologie di vini con diverse menzioni:
- Carignano del Sulcis DOC
- Carignano del Sulcis Riserva DOC
- Carignano del Sulcis Superiore DOC
- Carignano del Sulcis Rosato DOC
- Carignano del Sulcis Novello DOC
- Carignano del Sulcis Passito DOC

Tipologia di Vino
Il vino Carignano si produce come apprezzato vino da arrosto-cacciagione, nonché come vino rosso e rosato da pasto. Dal punto di vista analitico ed organolettico si presenta di colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso intenso, sapore asciutto, sapido ed armonico. Il vino rosso è particolarmente vellutato ed straordinariamente equilibrato e, proprio per queste sue caratteristiche compete con i grandi vini di elite, riscontrando un forte apprezzamento.
Carignano del Sulcis DOC: Carignano min 85%. Possono concorrere altre varietà a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione per la Regione Sardegna, fino ad un massimo del 15%.
Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
La zona di produzione è il Sulcis, un territorio compreso tra le province di Carbonia-Iglesias e Cagliari, più precisamente i comuni di Calasetta, Carbonia, Carloforte, GIba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Teulada, Tratalias, Villaperuccio.

Il territorio di produzione è situato nella parte sud occidentale dell’Isola, denominato appunto Sulcis. A quest’area geografica e viticola appartengono anche le isole di Sant’Antioco e di San Pietro, le più vaste isole minori della Sardegna.
La struttura del suolo è costituita da materiale alluvionale antico e recente e, per alcuni tratti non si discosta molto dalle caratteristiche dei terreni del Campidano, anche se presenta, in alcune parti, terreni derivanti da trachiti o calcari o sabbie.
I suoli vitati sono molto vari rispecchiando la complessità dei litotipi che formano la piana e i versanti agricoli. Si trovano entisuoli e inceptisuoli a vario grado di sviluppo e spessore, ma anche alfisuoli, con accumuli di argille in profondità, che possono essere anche molto evoluti come testimoniato dalla presenza di crostoni carbonatici illuviali in profondità.
Storia della DOC
Secondo i più accreditati autori il vitigno Carignano sarebbe stato coltivato da epoche remoti in molti paesi che si affacciano nella parte occidantale del bacino del Mediterraneo: Spagna, Francia, Italia, Algeria, Tunisia, Libia.
E’ probabile quindi che i Fenici o i Cartaginesi abbiano introdotto il Carignano in Sardegna, essendo stati gli stessi tra i primi navigatori a solcare il Mediterraneo ed avendo per lungo tempo dominato ed influenzato più da vicino proprio la regione Sulcis (attraverso le due città puniche di Solci e Nora, oggi rispettivamente S.Antioco e Pula), dove attualmente si trovano le coltivazioni più estese.
E’ altrettanto attendibile la tesi che sostiene l’importazione del vitigno dalla penisola iberica durante il periodo della dominazione spagnola. Tale ipotesi trova conforto dalla denominazione dialettale per l’uva Carignano: “Axina de Spagna”, uva di Spagna appunto.
Comunque si può certamente affermare che la coltivazione del vitigno Carignano risale ad epoche remote. Nei terreni sabbiosi dell’isola si Sant’Antioco è stato possibile mantenere la coltivazione della vite a piede franco, in quanto in questo tipo di terreni la fillossera non ha provocato danni. Le forme di allevamento praticate sono quelle che tendono a ridurre la vigoria della chioma sia per avere una migliore resistenza alla siccità sia perchè i terreni sono poco fertili. La forma di allevamento più diffusa è quella tradizionale ad alberello, sostenuto o meno da tutori e fili di ferro, con sesti di impianto variabili in base alla fertilità del suolo e alla vigoria delle piante, che variano da 1-2.5m nell’interfila e 0.8-1.2m lungo la fila. La potatura più diffusa in questa forma di allevamento è sulla realizzazione di 2 o 4 speroni corti con un eventuale guyot nei vigneti più vigorosi. Altro sistema di allevamento presente è quello a controspalliera, specie nei terreni più fertili, con la potatura a guyot e più raramente a cordone speronato.
DOC

1977
Cantine
- Argiolas
- Gabbas
Vini
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