Colli di Conegliano DOCG
Vitigni: vari
La denominazione Colli di Conegliano DOCG include diverse tipologie di vino come:
- Colli di Conegliano Bianco DOCG
- Colli di Conegliano Rosso DOCG
- Colli di Conegliano Rosso Riserva DOCG
Bianco, Rosso, Rosso Riserva e Passito e le menzioni particolari di sottozone :
- Colli di Conegliano DOCG Refrontolo
- Colli di Conegliano DOCG Refrontolo Passito
- Colli di Conegliano DOCG Torchiato di Fregona
ottenuti da uve prodotte esclusivamente una serie di comuni situati in provincia di Treviso.
Sottozone

La sottozona di Torchiato di Fregona comprende i comuni di Fregona, Sarmede e Cappella Maggiore.

La sottozona di Refrontolo comprende i comuni di Refrontolo, Pieve di Solico e San Pietro di Feletto.

Tipologie di Vino
Colli di Conegliano DOCG: Manzoni bianco min 30%, Pinot bianco e/o Chardonnay min 30%. Possono concorrere Sauvignon e/o Riesling (renano) fino ad un max 10%.
Colli di Conegliano DOCG Rosso e Colli di Conegliano DOCG Rosso Riserva: Cabernet franc, Cabernet Sauvignon, Marzemino e Merlot min 10% per ciascuna varietà. Merlot max 40%. Possono concorrere Incrocio Manzoni 2.15 e/o Refosco dal peduncolo rosso max 20%.
Colli di Conegliano DOCG Refrtontolo: Marzemino min 95%. Possono concorrere altri vitigni a bacca nera, non aromatici ed idonei alla coltivazione, fino ad un max 5%.
Colli di Conegliano DOCG Torchiato di Fregona: Glera min 30%, Verdiso min 20%, Boschera min 25%. Possono concorrere vitigni a bacca bianca, non aromatici ed idonei alla coltivazione, fino ad un max 15%.
Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
L’origine geologica dei suoli deriva dall’orogenesi alpina che ha causato il sollevamento di quella che nel Cretaceo era una piattaforma marina; le rocce una volta emerse sono state erose dagli agenti atmosferici e da una serie di successioni glaciali che le hanno modellate disegnando i rilievi oggi ben visibili e stratificando i suoli che compongono i terreni collinari. Questi ultimi sono costituiti in gran parte da depositi alluvionali, di origine fluviale o lacustre, ma dotati di un ottimo scheletro, dovuto in gran parte alla presenza del profilo morenico glaciale.
Tale struttura consente a questi terreni il drenaggio delle acque meteoriche che cadono abbondanti in quest’area e che consentono alle viti di resistere alle estati calde. I venti, soprattutto nella parte più settentrionale dei Colli di Conegliano, favoriscono l’inversione termica, molto positiva da un lato per la qualità delle uve, dall’altro per favorire l’asciugatura delle viti che si difendono in modo naturale dalle malattie fungine. Proprio per questa particolarità climatica, Refrontolo e Fregona sono conosciuti come luoghi in cui le correnti di aria fresca ed asciutta permettono di ottenere l’appassimento naturale delle uve, da cui si ricavano i due pregiati vini passiti.

Storia della DOCG
La vitivinicoltura nell’area collinare dei Colli di Conegliano è presente fin dall’età del ferro (I sec. a.c.), grazie alla prima domesticazione della vite ad opera dei Paleoveneti, ma fu l’arrivo dei Romani a favorire la comparsa dei primi vigneti ordinati. Successivamente gli ordini monastici dei benedettini svilupparono il progresso della viticoltura nell’area collinare con le prime aggregazioni religiose intorno ai castelli fortificati di Ceneda, Serravalle, Conegliano e Susegana.
Fra le più belle testimonianze di questo insediamento c’è la prestigiosa Abbazia di S.Maria in Follina ed il monastero camaldolese di Rua di Feletto. La vocazione alla produzione di vini bianchi nella zona collinare di Conegliano viene documentata in particolare dagli “Statuti Coneglianesi” del 1282. Il passaggio dell’area sotto il controllo della Repubblica di Venezia accresce la fama del vino dei Colli di Conegliano: le ducali del 1431 e del 1491 testimoniano quanto fosse gradito il vino di Feletto alla corte dei Dogi. I Diari di Marni Saludo ricordano come l’Imperatore Carlo V e la sua scorta nel passaggio a Conegliano avvenuto nel 1532 fossero stati riforniti “dell’excelentissimo” vino di Feletti e Collalbrigo sui Colli di Conegliano.

I vitigni coltivati in zona, fra cui i Marzemini, vengono per la prima volta citati da Giacomo Agostinetti nel “Cento e dieci ricordi che formano il buon fattore di Villa” del 1679. Dopo la gelata del 1709, per reagire alla situazione difficile viene istituita a Conegliano nel 1769 l’Accademia dell’Agricoltura per migliorare le tecniche viticole ed agricole. In particolare vengono svolte indagini sulla vocazionalità del territorio a vitigni quali le Prosecche ed i Marzemini, oggi Glera e Marzemino.
DOCG

2011
Cantine
- Toffoli
- Masottina
Vini
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