Dogliani DOCG
Vitigno: Dolcetto
La denominazione Dogliani DOCG include due tipolige di vino rosso
- Dogliani DOCG
- Dogliani Superiore DOCG
Il Dogliani DOCG ed il Dogliani Superiore DOCG si presentano di colore rosso rubino, con odore fruttato e caratteristico e di sapore asciutto, ammandorlato e armonico.

La zona di produzione del dolcetto di Dogliani DOCG si trova nel sud del Piemonte, nella parte meridionale delle Langhe che, in questo caso, significa l’area più alta e fresca dal momento che ci si avvicina alle montagne dell’Appennino ligure e delle Alpi Marittime.
Tipologia di Vino
Dogliani DOCG e Dogliani DOCG Superiore: Dolcetto 100%.
Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
Dogliani è quel territorio che fa da ponte tra la Langa del Barolo, con cui confina a nord e l’alta Langa dei noccioli e della pastorizia con cui confina a sud, fra la pianura di Cuneo e delle cascine ricche del bestiame con cui confina a ovest e la valle del Belbo, con i profumi e la storia del moscato, con cui confina ad est.

Dogliani è un territorio non ancora compromesso che ha mantenuto accanto ai vigneti altre colture come il nocciolo, i seminativi, i prati dedicati all’allevamento, i boschi. È un territorio che ha vissuto ai margini della fortuna delle zone vicine nonostante le grandi potenzialità espresse su molti vitigni, conservando intatte le sue straordinarie qualità piemontesi di pudore, caparbietà, attaccamento alle tradizioni che in qualche modo si riflettono nei vini.
Il Doglianese è situato sul margine occidentale delle Langhe ed è una zona di demarcazione geologica, dove è molto evidente l’alternarsi di versanti lunghi e corti, che sono il risultato del movimento di innalzamento dei suoli chiari, con presenza in qualche caso di strati di arenarie frammisti a suoli più marcatamente argillosi. Questi ultimi derivano da formazioni più recenti e non ancora del tutto dilavate ed erose, la cui profondità può variare soprattutto in relazione all’esposizione ed all’inclinazione del terreno.
Gli aspetti erosivi legati all’azione del Rea e dei piccoli ruscelli suoi affluenti con carattere stagionale quindi, l’approfondimento delle valli e la formazione di alcuni coni di deiezione (verso Farigliano), ma soprattutto la presenza del Tanaro, sono i fattori principali che hanno modellato il paesaggio, portandolo all’attuale conformazione.

Il Dolcetto
É il clima più congeniale al Dolcetto, che soffre il caldo eccessivo e conserva i suoi profumi delicati solo in un particolare equilibrio di temperature. Le colline si sviluppano secondo dorsali emerse dai fondali marini e in seguito modellate dai fiumi in una serie di “langhe“, lingue di terra che formano un disegno complesso e ramificato e che vanno dai 250 ai 700 metri di altitudine.
Il nome del vitigno Dolcetto deriva dalla particolare dolcezza della polpa dell’uva, ma i vini che se ne ricavano sono esclusivamente asciutti e decisamente secchi, caratterizzati da una modesta acidità e da un piacevole retrogusto amarognolo. A seconda della zona di coltivazione e del tipo di vinificazione, il Dolcetto dà origine a vini freschi e beverini, che si accompagnano alla tavola quotidiana grazie alla loro morbidezza, alla freschezza del gusto e alla capacità di adattarsi a molti cibi diversi; oppure a vini di forma più evoluta, di corpo e struttura, capaci di invecchiare fino a sei-sette anni grazie al sapiente lavoro in vigna e a una corretta gestione in cantina da parte dei produttori.
DOCG

2011
Cantine
- Anna Maria Abbona
- Chionetti
- La Fusina
Vini
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Una risposta
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