Falerio DOC
Vitigni: Trebbiano toscano (20-50%), Passerina (10-30%), Pecorino
La denominazione Falerio DOC descrive un particolare vino bianco ottenuto da uve Passerina, Trebbiano Toscano e Pecorino, coltivate esclusivamente nell’interio territorio delle provincie di Fermo e di Ascoli Piceno.

Tipologia di Vino
Falerio DOC: Trebbiano toscano dal 20 al 50%; Passerina dal 10 al 30%; Pecorino dal 10 al 30%. Possono concorrere altri vitigni non aromatici, a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Marche, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 20% .
Falerio DOC Pecorino: Pecorino: minimo 85%. Possono concorrere altri vitigni non aromatici, a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Marche, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 15%.
Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
La zona geografica di produzione del vino Falerio DOC, ricade nella parte sud della regione Marche e comprende l’intero territorio delle province di Ascoli Piceno e Fermo, territorio che va dalla zona litoranea sino ad arrivare ad una media alta collina. L’altitudine dei terreni coltivati é compresa tra 50 e 700 msl.

La zona di produzione del Falerio Doc, dal punto di vista geologico, rientra nella fascia periadriatica marchigiano abruzzese. I suoli più diffusi nei vigneti dell’area del Falerio appartengono ai cambissols dove la pedogenesi ha portato alla formazione dell’orizzonte cambico, dotato di una buona profondità e porosità.
L’area di produzione del Falerio é fortemente condizionata dal clima litoraneo e da una certa mediterraneità, la temperatura annuale media é di 14ºC e le precipitazioni medie annue sono comprese tra 700 e 800 mm. Il massimo della piovosità é localizzato nei mesi di Ottobre, Novembre, e Dicembre, mentre il mese meno piovoso é Luglio. Le estati sono piuttosto calde, latemperatura media dei mesi di luglio e agosto é di 23ºC, mentre gli inverni sono abbastanza rigidi, le temperatura media nei mesi di Dicembre Gennaio e Febbraio é di 5.5-6.5°C.
Storia della DOC
Le colline tra Falerone e Fermo, dove oggi si distendono i vigneti del Falerio, hanno visto il battesimo delle armi del famoso filosofo e oratore romano Cicerone che, a soli 18 anni, partecipò nelle armate di Pompeo Stradone, alla battaglia persa dai Romani contro l’esercito Piceno. Negli archivi del comune di Fermo si sono trovati cenni al vino di Faleria risalenti al XIII secolo, dove si rintracciano le prime testimonianze dell’adozione anche in loco, dell’antica tecnica del “vin cotto” che è sopravvissuta fino ad oggi, anche se limitata a piccole produzioni. Passerina e Pecorino, che entrano nell’uvaggio del Falerio insieme al Trebbiano, vantano una storia secolare. Sono due vitigni di antichissima tradizione e con decisa origine marchigiana. Per la Passerina, qualche ampelografo ha ipotizzato addirittura discendenze dallo Psithia di cui parlò il poeta latino Virgilio.
DOC

1975