Lambrusco Mantovano DOC
Vitigni: Lambrusco viadanese, Lambrusco solomino
La denominazione Lambrusco Mantovano DOC include alcune tipologie di vino come:
- Lambrusco Mantovano Rosso DOC
- Lambrusco Mantovano Rosato DOC
con due ulteriori sottozone riportate nella menzione Viadanese-Sabbionetano e Oltrepò Mantovano. Tutti questi vini sono ottenuti da uve Lambrusco prodotte esclusivamente in alcuni comuni sulla riva destra del Po in provincia di Mantova.

Tipologie di Vino
Lambrusco Mantovano DOC Rosso e Lambrusco Mantovano DOC Rosato: Lambrusco Viadanese (grappello Ruperti), Lambrusco Maestri (Grappello Maestri), Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino, da soli o congiuntamente min 85%. Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Ancellotta e Fortana possono concorrere da soli o congiuntamente fino ad un max 15%.
Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
La zona geografica comprende due sottozone, la sottozona dell’Oltre Po mantovano, area sita a destra del fiume Po e la sottozona del Viadanese-Sabbionetano e cioè il territorio compreso fra il fiume Oglio e il fiume Po. L’ area dell’Oltre Po mantovano è la zona della bassa pianura, compresa tra le quote 7 e 20 m. slm. I terreni affioranti sono di origine alluvionale e riferibili al Quaternario recente (Olocene), durante il quale il fiume Po e i suoi affluenti depositarono i sedimenti, depositi alluvionali Olocenici.

La morfologia presenta delle irregolarità in particolare ondulazioni in direzione est-ovest, corrispondenti agli antichi alvei del fiume Po. Il drenaggio superficiale si riduce mano a mano che dalle aree più rilevate e permeabili si passa alle zone più depresse. In profondità si rileva la presenza di bancate argillose, alternate a livelli di sabbia più o meno grossolana. In superficie la litologia è stata influenzata dai corsi dei fiumi Po e Secchia e ora tende a rimanere costante per le opere di arginatura e regolazione delle acque. I suoli posti in corrispondenza degli argini degli antichi percorsi fluviali sono a granulometria sabbiosa o sabbiosa-limosa, profondi, ben drenati moderatamente calcarei in superficie e molto calcarei in profondità a tessitura franca o franco – sabbiosa.
Nelle aree tra i dossi e le valli i suoli sono a granulometria tra medio-fine e fine, profondi, calcarei, con tessitura da franco-sabbiosa a franco-argillosa. Nelle zone vallive la tessitura è argillosa, sono suoli profondi e poco evoluti. Il fiume Po crea una unità idrogeologica e alimenta gli acquiferi per una vasta area. La prima falda è più vicina alla superficie nell’area in sinistra Secchia, 3-4 metri dal piano di campagna rispetto al destra Secchia dove si trova a 5-20 metri.
Il clima è da considerare intermedio tra quello mediterraneo e quello oceanico, causa la continentalità, è un clima caratterizzato da temperature medie estive che superano i 22° C con afosità estiva causata anche dalla forte umidità, nebbie nel periodo autunno-inverno e inverni rigidi con ritorni di gelo primaverili. Le precipitazioni medie annue si aggirano sui 630 mm concentrandosi maggiormente in autunno e in primavera.

Storia della DOC
La coltivazione della vite nell’Oltre Po mantovano ha origini antiche, il poeta Virgilio, nativo di Mantova descrive l’esistenza della Vitis labrusca duemila anni fa, nella sua quinta Bucolica. La coltivazione della vite assume consistenza alla fine del secolo XI con i monaci benedettini nei territori dell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po, definita per la sua importanza la Cassino del nord. I monaci stabilivano agli affittuari un imponibile vinicolo. Questo grazie alla politica della contessa Matilde di Canossa che con donazioni favorì l’insediamento di comunità religiose nelle terre di sua pertinenza. Ad esse affidava il controllo del territorio favorendo con opere di bonifica e di disboscamento la produttività del terreno e la coltivazione della vite. Quindi una coltivazione che nasce da “terre nuove”, strappate alle esondazioni del fiume e messe al sicuro con le arginature. Queste terre caratterizzano le qualità organolettiche della produzione vitivinicola.

L’ arte millenaria del vino è testimoniata da un bassorilievo dei mesi, attribuito alla scuola di Wiligelmo, Ottobre che travasa il mosto, ( faceva parte della decorazione della basilica romanica ). Questo bassorilievo del Mese-agricoltore, con le vesti sollevate e chino nell’atto di versare il mosto evidenzia come l’arte della vinificazione fosse importante, non solo come attività dominante in un periodo dell’anno, ma anche per i suoi significati religiosi e le sue implicazioni liturgiche tanto da essere inclusa nella celebrazione monumentale del processo di insediamento dell’area.
DOC

1987
Cantine
- Giubertoni
- Virgili Luigi
Vini
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Una risposta
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