Loazzolo DOC
Vitigno: Moscato bianco
La denominazione Loazzolo DOC descrive una particolare tipologia di vino bianco ottenuto da uve Moscato bianco e prodotte esclusivamente nel comune di Loazzolo in provincia di Asti.

Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
La denominazione Loazzolo abbraccia un unico comune: Loazzolo, che si trova ad oltre 4oo metri s.l.m.. Loazzolo è un paese con meno di 400 abitanti posto sulla dorsale collinare che separa la valle del fiume Bormida da quella del Belbo. In questa piccolissima area di produzione, si produce questo particolare vino da uve a bacca aromatica Moscato bianco ( vitigno molto diffuso in tutto il sud Piemonte). La sovramaturazione in pianta è una delle due tecniche utilizzate per produrre il vino Loazzolo, l’altra è l’appassimento in fruttaio su graticci o in cassette, talora le due tecniche vengono affiancate. In questo modo si ottiene un vino dolce molto pregiato in quantità limitatissime, il quale dopo almeno 2 anni di permanenza in cantina può chiamarsi Loazzolo.

La zona di produzione è caratterizzata da un ambiente di alta collina ricco di boschi e dal clima asciutto e ventilato, con notti fresche, che consente, nella maggior parte delle annate, una sovra maturazione in pianta delle uve moscato con infavatura nobile di Botrite e quindi con conseguente disidratazione parziale dell’acino che resta integro e imbrunito.
Storia della DOC
La produzione di vini cosiddetti passiti è tradizionale in Valle Bormida ma era per lo più destinata al consumo familiare, a eccezione dei paesi di Strevi e di Loazzolo dove veniva prodotto, sia pure in piccole quantità, anche per la vendita e per le funzioni religiose. Viene infatti citata e descritta l’antica tradizione di questa zona del sud Piemonte di produrre vini da uve appassite provenienti da vecchie vigne di Moscato nell’opera del 1908 ‘I Migliori Vini d’Italia’ di Arnaldo Strucchi.
DOC

1992