Malanotte del Piave DOCG
Vitigno: Raboso Veronese e Raboso del Piave
La denominazione Malanotte del Piave DOCG descrive una singola tipologia di vino rosso ottenuto esclusivamente da uve Raboso.
La DOCG Malanotte del Piave o Piave Malanotte prende il nome da Borgo Malanotte, un borgo medievale sito in Tezze del Piave (Treviso), cuore della produzione di questo vino. La zona di produzione inizia dove il fiume Piave si apre nella pianura trevigiana e confina con la laguna di Venezia.
Tipologie di Vino
Il Malanotte del Piave DOCG è un vino caratterizzato da un colore rosso rubino intenso con riflessi violacei, tendente al granato con l’invecchiamento. All’olfatto spicca il profumo di marasca con sottobosco di mora, ciliegia, mirtillo; con l’invecchiamento si evolve in note speziate e di menta ed eucalipto. Al sapore è austero, sapido, la tannicità è elevata ma morbida e, se viene invecchiato in botte, può avere sentori di legno.

Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
La zone di produzione dei vini a denominazione Malanotte del Piave DOCG comprende una serie di comuni distribuiti tra la provincia di Venezia e di Treviso. Quesa zona ricade in una zona di media-bassa pianura, lungo l’asse del fiume Piave, caratterizzata da un clima tipicamente temperato, con estati calde e inverni mai troppo freddi.
Le precipitazioni sono discretamente distribuite nel corso dell’anno, più abbondanti nelle zone più vicine alle colline e minori scendendo verso Sud. Le correnti d’aria fresca provenienti da nord-est fanno sentire il loro effetto con escursioni termiche notte/giorno più accenutate nella parte a nord del comprensorio.

I suoli, costituiti da depositi alluvionali rilasciati dai ghiacciai prima e dal fiume Piave poi, sono considerati “caldi” poichè caratterizzati da un’elevata percentuale di scheletro, con elevata profondità esplorabile dalle radici, assenza di ristagni, poveri di sostanza organica, con contenuto in elementi minerali buono e ben equilibrato, in particolare di fosforo e magnesio.
Storia della DOCG
In questo territorio la presenza della coltura della vite risale al 181 d.C. con la costruzione della via consolare Postumia da parte dei Romani. Dopo le varie invasioni barbariche che hanno portato alla distruzione delle viti, la coltivazione riprende con forza sotto il dominio della Repubblica di Venezia. La vite si espande in tutta l’area, e la qualità del prodotto migliora in modo netto grazie alla volontà dei nobili veneziani di gareggiare fra loro per superarsi nella qualità del proprio prodotto.
La forte caratterizzazione di questo vino, costituito anche da parte di uva appassita, ha incontrato fortemente i gusti dei consumatori tanto da divenire più famoso della denominazione DOC Piave nella quale era inserito come tipologia di vino.
Sistema di allevamento a Bellussera
Il grande lavoro dell’uomo inizia con la produzione dell’uva in vigneti allevati a Bellussera, sistema di impianto che si riscontra solamente in questa area e nato essenzialmente per la coltivazione del Raboso. Questa tecnica era assolutamente necessaria per portare a maturazione le uve con maggiore sicurezza e anticipo. Attualmente questa tipologia di impianto va scomparendo in quanto le conoscenze scientifiche hanno portato a nuove tecniche di produzione in grado di soddisfare le esigenze produttive in impianti più moderni ed efficienti.
Il vitigno Raboso
Le uve del Raboso Piave e Veronese maturano nel tardo autunno e sono dotate di elevati contenuti in acidità, tannini e sostanze aromatiche che vengono sapientemente gestite dai produttori in vinificazione con il taglio di vino ottenuto da uve fresche e appassite in graticci. Questa tecnica consente di ammorbidire la spigolosità originaria dando la morbidezza necessaria ed indispensabile alla produzione di un grande vino.

I Rabosi sono da sempre considerati vitigni di difficile gestione, caratterizzati da maturazione molto tardiva, elevato contenuto in acido malico e tartarico, da tannini difficili da maturare e da note vegetali sgradevoli. Essi però, quando sia il viticoltore che il vinificatore riescono a controllare la produzione e la qualità dell’uva, sono in grado di dare dei vini di grande carattere e qualità, come nel caso del Malanotte.
DOCG

2010
Cantine
- De Stefani
Vini
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