Marsala DOC
Vitigni: Grillo, Inzolia, Catarratto
La denominazione Marsala DOC include diverse tipologie di vino liquoroso come:
- Marsala Fine Oro DOC,
- Marsala Superiore Oro DOC,
- Marsala Superiore Ambra DOC,
- Marsala Superiore Rubino DOC,
- Marsala Fine Ambra DOC,
- Marsala Fine Rubino DOC,
- Marsala Superiore Riserva Oro DOC,
- Marsala Superiore Riserva Ambra DOC,
- Marsala Superiore Riserva Rubino DOC,
- Marsala Vergine DOC o Marsala Soleras Oro DOC,
- Marsala Vergine Stravecchio Oro DOC,
- Marsala Soleras Rubino DOC,
- Marsala Vergine Stravecchio Rubino DOC.
Tutti questi vini sono ottenuti da uve prodotte in provincia di Trapani.

La conformazione orografica è quasi totalmente pianeggiante e di bassa altitudine (dai 50 mt. della fascia costiera ad un massimo di 300 mt. s.l.m. dell’immediato entroterra). I vigneti, generalmente affacciati sul mare, vengono allevati su terreni aridi, poco fertili, che possono essere anche argillosi, di origine siliceo/calcarea (a volte ricchi di terre rosse) e sabbiosi, spesso con falde superficiali. Il clima è mediterraneo-insulare, con inverni anche piovosi ed estati calde ma asciutte, a volte torride a causa dei frequenti venti caldi africani.

Uno dei vini che ha subito negli ultimi decenni più danni di immagine è stato proprio il Marsala. Il Marsala invece è da considerarsi come uno tra i vini più storicamente validi della tradizione siciliana. Le sue origini risalgono infatti al XVIII secolo, nato dalle esigenze del mercato inglese, grazie alla guerra tra Inghilterra e Spagna, che privò gli inglesi del loro amato Sherry. In Sicilia, si trovò quindi un vitigno ed una zona di produzione che potevano soddisfare la produzione di un vino liquoroso che potesse sostituire il famoso Sherry. Nacque così il Marsala. Agli inizi del XX secolo il Marsala era il vino italiano più esportato e riconosciuto nel mondo.
I problemi cominciarono nell’immediato Dopoguerra. Visto all’inizio come vino ambito dalla nuova classe emergente, si cercò di produrlo, venderlo e commercializzarlo abbassando notevolmente la sua qualità. Da prodotto di nicchia, per intenditori, divenne così un prodotto industriale e commerciale, ed in seguito venduto e proposto come vino per aromatizzare piatti e ricette. Tale fu la caduta di questo vino, che ancora oggi il termine “marsalato” viene assegnato a vini ossidati, decrepiti, dalle cattive qualità evolutive. Solo ultimamente e con notevoli sforzi, si sta cercando di riporre questo vino al suo livello originale.
I Marsala hanno molte menzioni che caratterizzano la loro tipologia.
Colorazione
- Oro – il Marsala ha colore dorato più o meno intenso;
- Ambra – il Marsala ha colore giallo ambrato più o meno intenso;
- Rubino – il Marsala ha colore rosso rubino che, con l’invecchiamento, acquista riflessi ambrati.
Contenuto zuccherino
- Secco – con zuccheri riduttori inferiori a 40 g/l;
- Semisecco – con zuccheri riduttori superiori a 40 g/l, ma inferiori a 100 g/l;
- Dolce – con zuccheri riduttori superiori a 100 g/l.
Marsala Fine
titolo: 17,50% vol;
acidità totale minima: 3,5 g/l;
invecchiamento minimo: 1 anno.
Marsala Superiore
titolo: 18,00% vol;
acidità totale minima: 3,5 g/l;
invecchiamento minimo: 2 anni.
Marsala Superiore Riserva
titolo: 18,00% vol;
acidità totale minima: 3,5 g/l;
invecchiamento minimo: 4 anni.
Marsala Vergine o Soleras
titolo: 18,00% vol;
acidità totale minima: 3,5 g/l;
gradazione in zuccheri naturali inferiore al 4,0%;
invecchiamento minimo: 5 anni.
Marsala Vergine Stravecchio o Riserva
titolo: 18,00% vol;
acidità totale minima: 3,5 g/l;
gradazione in zuccheri naturali inferiore al 4,0%;
invecchiamento minimo: 10 anni.
DOC


1969
Cantine
- Alagna
- Marco De Bartoli
- Florio
- Carlo Pellegrino
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