Matera DOC
Vitigni: Vari
La denominazione Matera DOC descrive diverse tipologie di vino come
- Matera Bianco DOC,
- Matera Rosso DOC,
- Matera Rosato DOC,
- Matera Moro DOC
e tipologie monovitigno come
- Matera Primitivo DOC,
- Matera Greco DOC
Tutti vini ottenuti con uve prodotte esclusivamente in tutti il territorio della provincia di Matera.

Tipologie di Vino
Matera DOC Rosso: Sangiovese: min 60%; Primitivo: min 30%. Possono concorrere alla produzione altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Basilicata, fino ad un max del 10%.
Matera DOC Bianco e Matera DOC Spumante e Matera DOC Bianco Passito: Malvasia bianca di Basilicata: min 85%. Possono concorrere alla produzione altri vitigni a bacca bianca, non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Basilicata, fino ad un max del 15%.
Matera DOC Moro e Matera DOC Moro Riserva: Cabernet Sauvignon: min 60%; Primitivo: min 20%; Merlot: min 10%. Possono concorrere alla produzione altri vitigni a bacca nera, non aromatici, idonei alla coltivazione nella regione Basilicata, fino ad un max del 10%.
Caratteristiche pedoclimatiche del territorio
L’area di produzione comprende un territorio di media collina e fascia litorale costiera. Partendo dalla linea di costa e procedendo verso le aree più interne, il territorio della “collina materana” può essere, a grandi linee, suddiviso in 3 diversi ambienti. L’ambiente della Pianura Costiera è rappresentato dalle superfici geologicamente più giovani, con morfologie pianeggianti e sub-pianeggianti e un substrato litologico molto vario. L’ambiente dei terrazzi marini al di sopra della piana costiera si dipartono diversi ordini di terrazzi d’origine marina, che si collegano con i sovrastanti rilievi collinari pliopleistocenici, con un ambiente pedologico caratterizzato dalla presenza di suoli molto evoluti, profondi, ben drenati o moderatamente ben drenati con colore della matrice rosso intenso. L’ambiente delle superfici della Fossa Bradanica, rappresenta la gran parte del territorio collinare materano, i cui i suoli costituiti da sedimenti grossolani o da sabbie, presentano tessiture variabili dalla moderatamente grossolana in superficie alla sabbiosa in profondità. Sono molto calcarei e hanno permeabilità elevata.

Il clima dell’area è tipicamente mediterraneo, ma rappresenta la zone più calda della regione Basilicata con temperature medie che vanno da un minimo di 5,7°C (Gennaio) ad un massimo di 25,3°C (Luglio). La precipitazione media annua è di circa 580 mm, con alcune differenze tra la zona costiera e quella interna. La la siccità estiva è marcata (piogge inferiori anche ai 100 mm) e la temperatura media del mese più caldo supera i 23°C.

Storia della DOC
In particolare la presenza della viticoltura nell’area è attestata fin dall’età del bronzo da una serie di piccoli insediamenti, tra il Basento e il Sinni, le cui necropoli hanno rivelato la presenza di personaggi con ricchissimi corredi funerari che già attestano la coltivazione della vite. Le figurazioni presenti su vasellame rinvenuto nell’area mostrano la caratteristica forma di coltivazione utilizzata nel periodo della Magna Grecia, l’alberello con speroni corti. Documento ancora più importante, che testimonia la presenza di una viticoltura evoluta nell’area, è costituito dalle Tavole di Heraclea, risalenti al VII sec. a.C e conservate al museo di Metaponto, che rappresentano la prima mappa catastale che riporta fedelmente la disposizione dei campi coltivati a vite nelle terre di pertinenza del tempio di Atena ad Eraclea (Policoro).

Risalgono al 1200 i primi documenti relativi alla vendita di vigne. Nel 1677 il territorio di Montescaglioso, situato tra la marina e la montagna, produceva buonissima qualità di vini bianchi e rossi, i migliori di tutta la provincia tanto da essere venduti ai vicini paesi della Puglia. Del resto l’economia della città ruotava attorno al monastero benedettino di S. Michele ed i monaci da sempre avevano imparato a separare nelle cantine del monastero il vino da consumare da quello da vendere. Nel 1887 si tiene la prima mostra enologica lucana , in quella occasione l’archeologo materano Domenico Ridola, esperto anche di enologia, fu premiato con menzione onorevole per un vino color rosso ciliegia, odore fragrante, con sapore squisito da dessert con 15,60% di alcool, chiamato San Bardo. Il vino, di cui si conserva ancora l’etichetta datata 1885 nel Museo Archeologico Nazionale di Matera, era prodotto con uve del vitigno Primitivo.
DOC

2005
Estensione: 2000 ettari
Cantine
- Tenuta Parco dei Monaci
- Dragone
- Masseria Cardillo
Vini
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3 risposte
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