Montecarlo DOC
Vitigni: vari
La denominazione Montecarlo DOC descrive diverse tipologie di vino come:
- Montecarlo Bianco DOC
- Montecarlo Rosso DOC
- Montecarlo Rosso Riserva DOC
- Montecarlo Vin Santo DOC
- Montecarlo Vin Santo Occhio di Pernice DOC
e le tipologie monovitigno come
- Montecarlo Vermentino DOC,
- Montecarlo Sauvignon DOC,
- Montecarlo Cabernet Sauvignon DOC,
- Montecarlo Merlot DOC,
- Montecarlo Syrah DOC.
Le uve utilizzate nella produzione di questi vini provengono esclusivamente dai comuni di Montecarlo, Altopascio, Capannori e Porcari tutti in provincia di Lucca.

L’area di produzione comprende dei rilievi collinari di modesta entità, con quote altimetriche tra i 25 ed i 75 metri sul livello del mare. In generale, l’andamento morfologico del territorio collinare è caratterizzato da una morfologia dolce. Il clima della regione è temperato mediterraneo caratterizzato da forti escursioni termiche con caldi estate ed inverni mediamente freddi.
La storia del borgo di Montecarlo si intreccia indissolubilmente con quella del suo vino, un destino che si riscontra nel significato del suo antico nome Vivinaia, ossia passaggio della Via del Vino, che attraversava tutta la collina di Montecarlo. L’esistenza di questa via, che ebbe notevole importanza nel medioevo, è significativa del fatto che la caratteristica preminente di questo territorio erano le vigne, e notevole e pregiata la produzione del suo vino.

In un documento dell’anno 846 d.C vi è la testimonianza dell’attività nel settore vinicolo anche in epoche storiche antiche, infatti si parla di rendite livellarie in natura, consistenti anche in “vino puro, di uva pigiata tre volte secondo le regole e poi svinata”. Nei secoli successivi, soprattutto alla fine del Medioevo, la produzione del vino aumentò, grazie ai frequenti disboscamenti e alle bonifiche avvenute nei dintorni di Montecarlo. Nel 1371 compaiono i primi nomi dei tavernieri che sigillano barili di vino Trebbiano e carri di vino rosso da vendere al minuto, o meglio nelle taverne del paese, pagando in media otto soldi di gabella per mezzo quarto. La gabella era una sorta di dazio che veniva pagato a particolari ufficiali di Lucca al momento dell’ingresso all’interno delle mura, per alcune merci di maggior consumo.
Il vino di Montecarlo venne commercializzato per tutto il XIV secolo ad Altopascio (allora era un piccolo villaggio del comune di Montecarlo) e mediante il lago di Bientina verso Pisa, ma anche a Lucca e a Firenze. Si legge che sino al 1567 la comunità paesana offriva fiaschi di Trebbiano al Duca Cosimo I De Medici, alla cui corte “I grappoli d’uva di Montecarlo ed il Trebbiano di quella comunità rallegrava i commensali”.
Montecarlo DOC Bianco, Montecarlo DOC Vin Santo: Trebbiano toscano 30-60%, Semillon, Pinot grigio, Pinot bianco, Vermentino, Sauvignon e Rousanne (almeno tre di essi) 40-70%. Altri vitigni idonei possono concorrere fino ad un max 20%.
Montecarlo DOC Rosso: Sangiovese 50-75%, Canaiolo nero, Merlot, Syrah da soli congiuntamente 15-40%. Ciliegiolo, Colorino, Malvasia nera di Leccie e/o di Brindisi, Cabernet Sauvigno, Cabernet franc da soli o congiuntamente 10-30%. Altri vitigni possono concorrere fino ad un max 20%.
Gli altri vini Montecarlo DOC con monovitigno nella menzione devono avere min 85% di quel vitigno. Altri vitigni possono concorrere fino ad un max 15%.
DOC


1969