Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese DOC
Vitigno: Pinot Nero (min 85%)
La denominazione Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese DOC descrive una particolare tipologia di vino, anche con menzione Riserva, ottenuto esclusivamente da uve Pinot Nero prodotte nei comuni dell’Oltrepò in provincia di Pavia.

Tipologie di Vino
Pinot nero dell’Oltrepò Pavese DOC: Pinot nero min 95%. Possono concorrere altri vitigni a bacca nera, da soli o congiuntamente, non aromatici ed idonei alla coltivazione, fino ad un max 5%.
Questo vino si presenta alla vista con un colore rosso rubino più o meno intenso, con sfumature amaranto ed un’unghia aranciata. Al naso risulta elegante, intenso, con netti sentori di marasca, ribes nero, bacche di bosco, funghi secchi, prugna matura e frutta macerata in alcol. In bocca risulta vellutato, elegante, fruttato e molto equilibrato. Leggermente amarognolo alla fine.

Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
Il territorio dell’Oltrepò è un comprensorio appenninico e pre-appenninico situato nel’area meridionale della provincia di Pavia, in un lembo di terra compreso che separa il Piemonte dall’Emilia Romagna. L’altitudine dei vigneti non supera i 400m ed il clima è asciutto d’inverno e ventilato d’estate, con elevate escursioni termiche dovute alle correnti ascensionali delle zone di montagna vicine. Tutte queste caratteristiche hanno reso il territorio dell’Oltrepò una zona particolarmente vocata alla produzione di uva e di vino.

Le zone morfologiche che caratterizzano questo territorio sono due: i terreni della zona collinare bassa sono costituiti da rocce sedimentarie marine, con una rilevante componente argillosa, mentre quelle più alte sono di origine gessosa.

Storia della DOC
L’origine del moderno Pinot Nero è la Francia anche se si ipotizza la presenza di genotipi originari già presenti all’epoca dei romani. Riferimenti attendibili risalgono al 1500 dove citano testualmente il Pinolo, il Pignolo gentile e il Pignolo grappolato. I primi impianti della vitivinicoltura moderna però si devono al Conte Carlo Giorgi di Vistarino che nel 1865 a Rocca de’ Giorgi, inizio ad impiantare con pratiche moderne questo vitigno.

Da sempre vinificato in bianco, fu agli inizi degli anni 50 che qualcuno pensò di vinificare in rosso questo vitigno. Il primo ad ottenere eccellenti risultati qualitativi fu il Dr. Carlo Dezza di Montecalvo Versiggia, emulato poi a breve, dalla Dr.ssa Giuseppina Quaroni di Montù Beccaria.
DOC

2010
Cantine
- Frecciarossa
- Isimbarda
Vini
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