Recioto della Valpolicella DOCG
Vitigni: Corvina, Rondinella, Corvinone
La denominazione Recioto della Valpolicella DOCG descrive una particolare tipologia di vino rosso:
- Recioto della Valpolicella DOCG
- Recioto della Valpolicella Classico DOCG
- Recioto della Valpolicella Spumante DOCG
e anche con la menzione della sottozona Valpantena, ottenuto da un particolare assemblaggio di uve a bacca nera coltivate in alcuni comuni in provincia di Verona.

Tipologie di Vino
Recioto della Valpolicella DOCG: Corvina Veronese (Cruina o Corvina) 45-95%, Corvinone max 50% in sostituzione della Corvina, Rondinella 5-30%. Possono concorrere fino ad un massimo del 25% altre varietà a bacca nera, non aromatici ed idonei alla coltivazione.
Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
Grazie alla protezione della catena montuosa dei Lessini a nord, alla vicinanza del lago di Garda e all’esposizione a sud dei terreni collinari e di fondovalle, il clima in cui cresce la vigna del Recioto della Valpolicella è complessivamente mite e non troppo piovoso avvicinandosi soprattutto nella bassa collina e nel fondovalle a quello Mediterraneo. La piovosità non eccede se non durante l’inverno e la media annua oscilla fra gli 850 ed i 1000 mm. I suoli della Valpolicella sono costituiti sia dalla disgregazione di formazioni calcareo-dolomitiche che da basalti, che da depositi morenici e fluviali di origine vulcanica e per questo presentano aspetti di variabilità, determinando un diverso apporto idrico alla vite nei vari stadi di sviluppo e crescita dell’apparato fogliare e poi durante la fase di maturazione dell’uva.

I terreni a vigneto Valpolicella hanno esposizioni diversificate a seconda dell’altitudine a cui crescono che può arrivare sino ai 500 s.l.m., ed in base ai versanti collinari che occupano. In genere, per godere di una corretta esposizione solare, i vigneti si trovano sulle porzioni meno pendenti delle dorsali o sulle porzioni sub-pianeggianti delle colline più alte, sia ad ovest che ad est della zona di produzione, mentre, nella bassa e media collina e nel fondovalle, sono prevalentemente rivolti verso sud.

Storia della DOCG
Le prime tracce del Recioto della Valpolicella si hanno nel quarto secolo dopo Cristo, quando Cassiodoro descriveva l’Acinatico come un vino dolce, “regio per colore… denso e carnoso”, ottenuto da una speciale tecnica d’appassimento delle uve, per cui è stato ritenuto identificabile come l’antenato del “Recioto della Valpolicella’. Il nome deriva dal termine dialettale “recia”, cioè orecchia, perché solo la parte più alta e meglio esposta del grappolo, quindi più pregiata, poteva accedere al processo di appassimento. Nella seconda metà dello stesso secolo, S. Zeno, ottavo vescovo di Verona ed effigiato nel marchio del “Recioto della Valpolicella” Doc, convertiva la città al cristianesimo e comunicava agli agricoltori, con gli insegnamenti viticoli, il miracolo del «sole che si fa vino» e la necessità di conservare lungamente il prodotto nelle botti: «ut melius veterascendo reddatur» (affinché invecchiando migliori).
Nei secoli IX e X la coltura della vite nel territorio veronese era già alquanto diffusa. Abati, vescovi e monaci furono i primi ad interessarsi alla coltivazione ed alla diffusione della vite, fra cui le varietà utilizzate per produrre il Recioto della Valpolicella. Gli Statuti di Alberto I della Scala, del 1276, detti Albertini, regolavano, oltre che la vendita al dettaglio, il trasporto dell’uva e del vino in città.
DOCG

2010
Cantine
- Negrar
Vini
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