Sannio DOC
Vitigni: vari
La denominazione Sannio DOC descrive diverse tipologie di vino come:
- Sannio Bianco DOC
- Sannio Rosso DOC
- Sannio Rosso Riserva DOC
- Sannio Rosato DOC
e quelle monovitigno come
- Aglianico,
- Barbera,
- Aglianico-Piedirosso,
- Coda di Volpe,
- Fiano,
- Greco,
- Moscato,
- Piedirosso,
- Sciascinoso.
Questi vini sono ottenuti da uve prodotte in tutto il territorio della provincia di Benevento.

Esistono alcune sottozone in cui è suddivisa la denominazione:
- Guardia Sanframonti
- Guardiolo
- Sant’Agata dei Goti
- Solopaca
- Solopaca Classico
- Taburno
Tipologie di Vino
Sannio DOC Bianco: Trebbiano toscano e Malvasia (bianca di Candia), da soli o congiuntamente, minimo 50%. Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nell’ambito della provincia di Benevento, da soli o congiuntamente fino ad un massimo del 50%.
Sannio DOC Rosso: Sangiovese: min. 50%. Possono concorrere altri vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nell’ambito della provincia di Benevento, da soli o congiuntamente fino ad un massimo del 50%.
Sannio DOC Rosato: Sangiovese: min. 50%. Possono concorrere altri vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nell’ambito della provincia di Benevento, da soli o congiuntamente fino ad un massimo del 50%.
Sannio DOC con menzione del monovitigo: corrispettivo vitigno per almeno l’85%. Possono concorrere, da sole o congiuntamente, le uve a bacca di colore analogo provenienti da vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito della provincia di Benevento, da soli o congiuntamente fino ad un massimo del 15%.
Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
La zona di produzione è caratterizzata da rilievi sempre intervallati da depressioni carsiche a fondo pianeggiante, e da incisioni che testimoniano la violenza di antiche fasi erosive quaternarie in conseguenza di eventi localizzati ed intensi.

Dal punto di vista litologico le formazioni sulle quali si sviluppano i suoli sono sedimenti carbonatici mesozoico-terziari, o sedimenti terrigeni terziari, sedimenti clastici e piroclastici quaternari. I sedimenti carbonatici sono dolomie, calari dolomitici e calcari. I sedimenti terrigeni sono costituiti da arenarie e da argille a vari colori scagliose e si rinvengono affioranti su entrambe i versanti orientale ed occidentale del Massico. Le coltri argillose sono costituite da argille rosso mattone, verdi e grigie.

La zona si caratterizza per fondovalle riparati e ben esposti, a temperatura mite e piovosità intorno ai 1000 mm annui; alle quote più elevate, invece gli inverni sono più freddi, le estati moderatamente calde, con una piovosità che può giungere i 1400 mm annui. Si rilevano periodi di aridità da un massimo di 2 mesi (giugno-luglio) nelle zone ad altitudine più limitata fino ad divenire minimi nelle aree a quota più elevata. Nel complesso l’intera zona presenta caratteristiche climatiche particolarmente favorevoli alla coltivazione della vite e ben armonizzate con le esigenza della coltura in corrispondenza delle diversi fasi fenologiche.
La viticoltura sannita, che si era caratterizzata nel passato come una viticoltura orientata essenzialmente verso la quantità, oggi appare profondamente modificata, tanto che l’area può essere considerata in Campania come quella dove il processo di ammodernamento dei vigneti è stato più intenso e radicale. E’ così avvenuto che la raggiera, forma di allevamento adottata nella quasi totalità dei vigneti, capace di indurre produzioni molto abbondanti, è stata in gran parte sostituita da forme d’allevamento a ridotto sviluppo per un maggior controllo sulla produttività. I nuovi impianti e reimpianti sono stati realizzati per gran parte a spalliera con prevalenza del guyot, del cordone speronato e della cortina pendente. La distanza tra le viti è stata fortemente ridotta, scendendo sulla fila al di sotto del metro, con conseguente aumento della densità di impianto, fino a 6000 ceppi per ettaro ed una forte riduzione del numero di gemme per ceppo.

Inoltre è stata attivata la valorizzazione dei vitigni autoctoni di pregio in particolare la Falanghina, la Coda di Volpe, il Greco, l’Aglianico ed il Piedirosso che sono stati largamente utilizzati nel rinnovo degli impianti viticoli.
Sottozone del Sannio DOC
Sannio DOC sottozona Guardia Saframonti o Guardiolo
Sannio DOC sottozona Sant’Agata dei Goti

Sannio DOC sottozona Solopaca Classico

Sannio DOC sottozona Solopaca

Sannio DOC sottozona Taburno

DOC

1997
Cantine
- Fattoria La Rivolta