Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto DOC
Vitigni: Gaglioppo (40-60%), Nerello Cappuccio, Nerello mescalese, Malvasia nera, Malvasia bianca, Nocera e Greco bianco (40-60%)
La denominazione Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto DOC descrive due tipologie di vino:
- Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto Rosso DOC
- Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto Rosato DOC
entrambe ottenuti da uve prodotte esclusivamente nei comuni di Isola Capo Rizzuto, Crotone e Cutri tutti situati in provincia di Crotone.

La zona di produzione è quasi tutta pianeggiante, viene coltivato in terreni con esposizione ad est o sud- est. La zona, in prossimità del mare è particolarmente vocata alla coltivazione della vite. L’area è interamente occupata da sedimenti pliocenici che si adagiano sul basamento cristallino paleozoico. Il passaggio con il miocene avviene gradualmente con l’interposizione di locali affioramenti conglomeratici nei pressi dei piccoli centri abitati il Miocene conglomeratico viene ricoperto da un’altra formazione stratigrafica denominata informalmente argille “varicolori”.

I dati climatici evidenziano che le piogge sono concentrate prevalentemente nel periodo autunno-inverno, raggiungono il loro valore massimo nel mese di ottobre ed il minimo nel mese di giugno. La temperatura media mensile raggiunge il massimo nel mese di agosto ed il minimo nel mese di gennaio. Siamo in presenza di un clima che va da subumido a sub arido con una forte deficienza idrica in estate e una concentrazione estiva dell’efficienza termica.
Quello che prende nome da Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto è da sempre celebrato come un vino di altissima qualità. Quando l’imperatore Federico
Barbarossa sbarcò a Sant’Anna con le sue truppe, vi trovò tali possibilità di vettovagliamento, ma soprattutto un vino così buono che decise di fare sosta nella contrada per ben sei mesi. Ma già molti secoli prima che nascesse il Sacro Romano Impero, Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto era stato il più importante centro della Magna Grecia per la produzione di frutta, e di uva in particolare. Il vino che si otteneva da tale uva serviva all’approvvigionamento di Crotone, ma soprattutto all’esportazione, che allora si spingeva fino a Creta e all’Egitto. La produzione di questo vino ebbe ulteriore impulso quando, agli albori del Cristianesimo, i Benedettini, impegnati nella divulgazione della parola di Cristo, iniziarono a costruire in qu
DOC


1979