Terre dell’Alta Val d’Agri DOC
Vitigni: Vari
La denominazione Terre dell’Alta Val d’Agri DOC descrive alcune tipologie di vino :
- Terre dell’Alta Val d’Agri Rosso DOC
- Terre dell’Alta Val d’Agri Rosso Riserva DOC
- Terre dell’Alta Val d’Agri Rosato DOC
Le uve utilizzate per la produzione di questi vini vengono coltivate esclusivamente nei territori comunali di Viggiano, Grumento Nova e Moliterno in provincia di Potenza.
L’area di produzione fa parte del comprensorio dell’Alta Val d’Agri, una vallata intrappenninica risalente al Pleistocene e di origine fluvio-lacustre, costituita da depositi lacustri dello stesso periodo, ricoperta da alluvioni recenti che hanno dato origine a terreni di varia consistenza e natura. Posta ad un’altitudine media di circa 600 m sul livello del mare è circondata da una serie di rilievi montuosi alti fino oltre i 1.800 mt. s.l.m. I terreni dell’area sono di natura alluvionale, non calcarei, fertili, freschi e profondi soprattutto nelle propaggini più pianeggianti della vallata, e contraddistinti da una granulometria limoso-sabbiosa e limo-argillosa con presenza cospicua di scheletro.

La quota altimetrica più bassa dell’area è di 546 m e coincide coi terreni di fondo valle in prossimità del fiume Agri, la più alta è rappresentata dal monte di Viaggiano con i suoi 1.723 m. L’altitudine dei terreni coltivati a vite è compresa tra i 600 e gli 800 m s.l.m. con pendenza variabile ed esposizione generale verso sud e sud-est.
Il clima è quello tipico delle aree interne della Basilicata caratterizzato da inverni lunghi e rigidi ed estati brevi e siccitose, le medie termiche di 23 – 24 °C sono leggermente inferiori a quelle riscontrabili in altre zone del Meridione. Le precipitazioni medie dell’area, superiori ai 750 mm annui, sono concentrate prevalentemente nel periodo autunno-invernale.
Le prime testimonianze riferibili alla produzione ed al consumo di vino nell’area dell’Alta Val d’Agri, risalenti al IV sec. a. C., sono costituite da vasi per il vino, cratere e skyphos, e da un grappolo d’uva miniaturistico in terracotta rinvenuti nella tomba di un guerriero.
La tradizione vinicola di epoca romana trova conferma nella citazione delle fonti antiche dei “Lagarina vina” prodotti in agro grumentino tali vini venivano elogiati dagli storici latini Strabone e Plinio per la loro dolcezza oltre che per le virtù terapeutiche. La coltivazione della vite in epoca medievale nell’agro di Grumento e nell’Alta Val d’Agri è provata da una ricca documentazione storica relativi testamenti, atti di vendita di poderi con vigna e lasciti ereditari delle famiglie nobili a favore della Badia di Cava (XII secolo).
La documentazione storica, nota come gli Statuti di Montemurro (XIII-XIV secolo), contempla le sanzioni e gli indennizzi relativi ai danni arrecati ai vigneti dagli uomini e dal loro bestiame, inoltre stabilisce regole sule modalità di vendita del vino e sui ricavi ottenuti.
Tra il XV e il XVII secolo la coltura della vite e la produzione del vino sono ben rappresentate nei catasti onciari dei comuni dell’area di produzione, la vigna rappresenta un elemento fondamentale nelle descrizioni del paesaggio e dell’ambiente socio-economico rappresentato dagli storici. La “Statistica murattiana” del 1811 illustra le produzioni viticole dell’area e loda le caratteristiche dei vini prodotti; notizie ancora più precise sull’estensione delle vigne, sull’entità delle produzioni e metodologie utilizzate ci vengono fornite dai dati della Mostra Enologica di Potenza del 1887.
Terre dell’Alta Val d’Agri DOC Rosso e Rosso Riserva: Merlot min 50%, Cabernet Sauvignon min 30%. Altri vitigni idonei possono concorrere fino al max 20%.
Terre dell’Alta Val d’Agri DOC Rosato: Merlot min 50%, Cabernet Sauvignon min 20%, Malvasia di Basilicata min 10%. Altri vitigni idonei possono concorrere fino al max 20%.
DOC


2003