Val d’Arno di Sopra DOC
Vitigni: vari
La denominazione Val d’Arno di Sopra DOC include diverse tipologie di vini come:
- Val d’Arno di Sopra Bianco DOC
- Val d’Arno di Sopra Rosato DOC
- Val d’Arno di Sopra Rosso DOC
- Val d’Arno di Sopra Spumante DOC
e tipologie monovitigno come
- Sauvignon,
- Chardonnay,
- Cabernet Sauvignon,
- Cabernet franc,
- Merlot,
- Sangiovese,
- Syrah.
Ha inoltre delle sottozone.
La sottozona Pietraviva con ulteriori tipologie Bianco e Rosso, Vendemmia Tardiva e monovitigno come Sangiovese, Ciliegiolo, Malvasia nera, Pugnitello, Canaiolo nero, Malvasia bianca lunga.
La sottozona Pratomagno con ulteriori tipologie Bianco, Rosso, e Vendemmia Tardiva e monovitigno come Malvasia bianca, Chardonnay, Cananiolo nero, Pugnitello, Sangiovese.

Tutte le uve utilizzate per la produzione di questi vini vengono prodotte in alcuni comuni della Alta Val d’Arno, tra Arezzo e i colli fiorentini, tutti situati in provincia di Arezzo.
Tipologie di Vino
Val d’Arno di Sopra DOC Bianco: Chardonnay dal 40 all’80%, Malvasia bianca lunga da 0 a 30%, Trebbiano Toscano da 0 a 20%. Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella regione Toscana, fino ad un massimo del 30%.
Val d’Arno di Sopra DOC Rosso: Merlot dal 40 all’80%, Cabernet Sauvignon da 0 a 35%, Syrah da 0 a 35%. Possono concorrere altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione nella regione Toscana, fino ad un massimo del 30%.
Val d’Arno di Sopra DOC Spumante: Chardonnay dal 40 all’80%, Malvasia bianca lunga da 0 a 30%, Trebbiano Toscano da 0 a 20%. Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella regione Toscana, fino ad un massimo del 30%.
Val d’Arno di Sopra DOC Passito: Malvasia Bianca Lunga dal 40 all’80%, Chardonnay da 0 a 30%.
Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella regione Toscana, fino ad un massimo del 30%.
I vini Val d’Arno di Sopra DOC con menzione del monovitigno: monovitigno menzionato min 85%. Possono concorrere altri vitigni a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nella regione Toscana, fino ad un massimo del 15%.
Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
Il clima della fascia produttiva, pur rientrando per buona parte dell’anno nell’area di influenza del clima temperato e freddo, risente soprattutto in estate di quello mediterraneo che ne condiziona in maniera determinante la fase finale del ciclo vegetativo, permettendo di raggiungere un ottimale grado di maturazione delle uve; l’andamento delle temperature è caratterizzato da forti escursioni, con estati calde e inverni rigidi.

Le precipitazioni medie annue, che data l’estrema limitatezza della superficie della DOC si possono definire costanti su tutta l’area, vanno dai 550 ai 700 mm secondo gli anni. La distribuzione stagionale delle piogge ha caratteri tipicamente mediterranei concentrandosi per circa il 70% nel periodo autunno-inverno.

Storia della DOC
La produzione vinicola nell’area compresa tra Arezzo e Firenze è attestata nel I secolo d.C. da Plinio il Vecchio: nel XIV libro della sua Naturalis Historia, dedicato alla viticoltura italica, le aree circostanti Arezzo vengono indicate chiaramente come tra le migliori per la produzione viticola dell’epoca e si fa riferimento alle numerose varietà di uve di qualità ivi coltivate. Non stupisce quindi che già allora la Regio VII Augustea, ossia l’Etruria, venisse ricordata principalmente per i vini che nascevano nell’interno (zona del Valdarno di Sopra in testa.
Oltre a Plinio il Vecchio numerosi autori fanno riferimento alla produzione vinicola dell’Etruria (pur in assenza di indicazioni specifiche sul Valdarno Superiore): Diodoro Siculo la cita come “Una terra che dà molti frutti, per la cura stessa che [gli abitanti] mettono nel coltivarla“; Galeno cita i suoi vini come “leggeri, buoni e da bere giovani”. Durante il Medioevo i vigneti erano posti prevalentemente non in aperta campagna ma ai margini dei villaggi o accanto ai monasteri: trattandosi di una coltivazione altamente specializzata si rendevano necessarie cure costanti e controlli assidui contro il rischio di furti e devastazioni.
Riferimenti collegabili alla DOC Val d’Arno di Sopra sono reperibili nel Catasto Fiorentino del 1427, che non si limita a citazioni tecnico-catastali e geografiche ma presenta anche valutazioni di merito sulla qualità del prodotto ottenuto nelle diverse zone, sulle diverse qualità di vitigno e vino e sulle varie quotazioni che potevano avere gli stessi, stilando di fatto una graduatoria di merito e prezzo dei vini dell’epoca.
Nelle trasformazioni agricole avvenute nel periodo del XVI – XVIII secolo si verifica un primo passaggio a vigneti specializzati o chiusi e si sviluppa una viticoltura più scientifica e imprenditoriale.
L’incremento delle coltivazioni è una conseguenza anche della grande domanda di alcuni rinomati vini toscani ed in particolare della zona del Valdarno e della Valdambra. Dopo il periodo buio dell’oidio, in Toscana vi fu una fase di grande sviluppo ad opera di alcuni produttori con la sperimentazione di diversi e nuovi vitigni esteri.
DOC

2011