Val di Neto IGT
Vitigni: Vari
La denominazione Val di Neto IGT raccoglie una serie di tipologie di vino:
- Val di Neto Bianco IGT,
- Val di Neto Bianco Passito IGT,
- Val di Neto Rosso IGT,
- Val di Neto Rosso Passito IGT,
- Val di Neto Rosso Novello IGT,
- Val di Neto Rosato IGT
oppure con la specifica del nome del vitigno, tutti prodotti con uve coltivate esclusivamente in una serie di comuni della provincia di Crotone.
Più precisamente, i comuni appartenenti alla IGT sono Andali, Belcastro, Belvedere, Spinello, Botricello, Caccuri, Carfizzi, Casabona, Cerenzia, Crotone, Cutro, Mesoraca, Pallagorio, Petilia Policastro, Roccabernarda, Rocca di Neto, San Mauro Marchesato, San Nicola dell’Alto, Santa Severina, Scandale, Umbriatico e Strongoli.
L’area è interamente occupata da sedimenti pliocenici che si adagiano sul basamento cristallino paleozoico. I dati climatici evidenziano che le piogge sono concentrate prevalentemente nel periodo autunno-inverno, raggiungono il loro valore massimo nel mese di ottobre ed il minimo nel mese di giugno. La temperatura media mensile raggiunge il massimo nel mese di agosto ed il minimo nel mese di gennaio.
Siamo in presenza di un clima che va da subumido a sub arido con una forte deficienza idrica in estate e una concentrazione estiva dell’efficienza termica. Sui rilievi collinari che rappresentano gran parte del territorio, dominano le formazioni sabbiose o conglomeratiche.
Crotone discende dalla Kroton della Magna Grecia, fondata dagli Achei, con uno splendido circolo di mura possenti su entrambe i lati del fiume Esaro. Cutro, più in basso (220 metri) rivela un paesaggio più spoglio, arso dal sole.
Santa Severina è posta su una rupe scoscesa, con l’atmosfera che ricorda il passato bizantino e normanno, ai margini del Marchesato di Crotone, l’accorpamento territoriale che si concretizzò nelle mani dei Ruffo tra il 1390 e il 1444 e al quale pose fine un paio di decenni dopo il re di Napoli.
Ogni scelta produttiva fatta dai produttori è mirata alla ricerca costante della qualità nella lavorazione del prodotto, della terra e con l’utilizzo di moderne tecnologie.
Nelle fasce più alte sono stati impiantati vitigni bianchi che hanno dimostrato di esprimersi al meglio, Greco Bianco e Mantonico, Pecorello. Appena più in basso sono stati sistemati il Gaglioppo, vitigno autoctono, mentre è in atto una sperimentazione su altri vitigni autoctoni, tra cui il Magliocco.