Verdicchio di Matelica DOC
Vitigno: Verdicchio
La denominazione Verdicchio di Matelica DOC descrive diverse tipologie di vino:
- Verdicchio di Matelica DOC
- Verdicchio di Matelica Passito DOC
- Verdicchio di Matelica Spumante DOC
ottenuti da uve Verdicchio coltivate esclusivamente nel comune di Matelica e in altri comuni limitrofi tra la provincia di Macerata e di Ancona.

Tipologia di Vino
Verdicchio di Matelica DOC: Verdicchio min 85%. Possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Marche, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 15%.
Caratteristiche pedo-climatiche del territorio
L’area di produzione è decisamente interna e lontana dall’ambiente e dall’influenza marina. Difatti, è una pianura alluvionale interna che include tutti i tratti di fondovalle fluviale e torrentizio. La quota media si aggira intorno ai 350 metri sul livello del mare. La zona è attraversata dal fiume Esino che nella sua fase iniziale del suo percorso scorre parallelo verso nordo alla zona montuosa appenninica e alla costa adriatica. La vallata è il prodotto dell’effetto erosivo dei molti corsi d’acqua sulla dorsale pedemontana e montana caratterizzata da rocce calcaree. L’assenza sul clima di qualsiasi influenza marina per la sua posizione fa registrare periodi invernali con freddi intensi e mesi estivi con temperature elevate che, però non pregiudicano la coltivazione della vite.

Il clima appartiene al Piano fitoclimatico “Alto Collinare” ed è caratterizzato da piovosità medie superiori a 800mm annui e temperature medie inferiori a 14°C. Geologicamente nella parte collinare prevalgono rocce calcarenitico-pelitiche (32%) e quelle marnose e calcaree (26%). Sono tuttavia presenti substrati conglomeratici e arenitici ed anche depositi appartenenti ai terrazzi pleistocenici.

Storia della DOC
La valle ha al centro l’abitato di Matelica di origine umbra che poi divenne colonia romana. Popolata dai Piceni è provato che questi già conoscessero l’uva ed il vino per il ritrovamento nel centro abitato di Matelica di una tomba di un giovane “principe” dove, fra splendide armi e scettri ed altri oggetti, è stato rinvenuto un bacile emisferico al cui interno stavano 200 vinaccioli di vitis vinifera, più un grappolo. Fra i vasi ceramici alcuni erano legati alla mensa ed al vino.

Il periodo Romano ha permesso a Plinio, Varrone e Catone di dissertare sull’uva e sul vino piceno. Da ciò si può affermare che in queste terre, giudicate fertili, non mancavano le vigne. La caduta dell’Impero Romano, le invasioni medievali ed il disfacimento dell’impero d’oriente, che aveva avuto potere ed influenza lungo la costa adriatica, riducono l’attività agricola al solo sostentamento e le vigne, abbandonate le antiche alberate dell’epoca romana quando le viti venivano “maritate” agli aceri ed altre piante, ora occupano piccoli appezzamenti a se stanti, protetti. Nasce il vigneto dell’azienda agricola. Alta densità di impianto per non “sprecar terreno” applicazione del contratto mezzadrile con la ripartizione del prodotto, due vinificazioni separate destinate all’autoconsumo.

Nel periodo medioevale la valle è feudo della signoria dei “Da Varano” di Camerino, potenti ed illuminati protagonisti della storia dell’area. Il passaggio dall’Impero allo Stato della Chiesa nel 1578 creò un risveglio dell’attività agricola dovuto ai monaci ed agli insediamenti monastici nel territorio che influirono sulle attività temporali che le popolazioni accettarono. Proprio in questo periodo (1579) un contratto notarile, in quel di Matelica, cità la parola “Verdicchio”. Da qui la vite riprende un suo ruolo nell’economia aziendale e rurale cessando di essere esclusivo uso del clero e dei nobili ed entra nelle abitudini della comunità di persone.
DOC

1967
Cantine
- Belisario
- Bisci
- Borgo Paglianetto
Vini
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