Vin Santo del Chianti DOC
Vitigni: vari
La denominazione Vin Santo del Chianti DOC comprende due tipologie di vino:
- Vin Santo del Chianti DOC
- Vin Santo del Chianti Occhio di Pernice DOC

Elenco delle sottozone
- Colli Aretini
- Colli Fiorentini
- Colli Senesi
- Colline Pisane
- Montalbano
- Montespertoli
- Rufina

L’elaborazione delle tipologie Vin Santo del Chianti e Vin Santo del Chianti Occhio di Pernice, deve effettuarsi seguendo specifiche procedure di accurata cernita preventiva delle uve, loro successivo appassimento naturale in locali idonei per raggiungere un contenuto zuccherino non inferiore al 26% per il Vin Santo del Chianti, e non inferiore al 27% per le tipologie Vin Santo del Chianti Occhio di Pernice e per il Vin Santo del Chianti delle relative sottozone. E’ ammessa una parziale disidratazione con aria ventilata.
Il grande sviluppo della viticoltura, nel territorio della denominazione di origine controllata Vin Santo del Chianti, si è avuto con l’avvento della famiglia dei Medici. Già nella seconda metà del 1400, Lorenzo dei Medici, nel Simposio e nella Canzone di Bacco, illustra un clima popolaresco, dove il vino è l’essenza di un teatro di arguzie e banalità, al limite del grottesco. Fu dunque, il vino per i Medici, già mercanti e banchieri, un bene ed un dono, fu alimento, merce e simbolo. Stretto è il legame che lega la dinastia medicea con la scienza enologica o più semplicemente con il vino. Non a caso, rifacendo, nel Cinquecento, il duecentesco Palazzo Vecchio, in onore dei Medici, le colonne furono adornate di pampani, tralci ed uve, che ancora, si possono ammirare nel cortile del palazzo.
Il Vin Santo del Chianti, nelle sue varie tipologie, é uno dei vini ottenuti da uve fortemente appassite più noti. Apprezzato un po’ ovunque, ha alle sue spalle una storia molto lunga. In Toscana il Vin Santo appartiene alla memoria collettiva, ed evoca una civiltà Contadina ormai scomparsa, caratterizzata dalla figura del mezzadro e dalla famiglia colonica. Il Vin Santo ha origine leggendarie. Le prime citazioni risalgono agli inizi del
cristianesimo, forse a voler indicare un tipo di vino particolarmente adatto al rito della messa. Una leggenda senese racconta che nel 1348, anno in cui si diffuse la peste, un frate domenicano, distribuiva vino agli ammalati per portare loro un po’ di sollievo. Da ciò, la convinzione, che si trattasse di un vino miracoloso: e pertanto “santo”.
Un’altra interpretazione riconduce la nascita del nome attribuito al Vin Santo al 1439, data del Concilio ecumenico, indetto a Firenze, da Papa Eugenio IV, per riunire la Chiesa d’ Oriente a quella d’Occidente, separatasi a causa del grande scisma. In un convivio, organizzato dai Medici, in occasione del Concilio, fu servito un vino passito che, al cardinal Bessarione, vescovo di Nicea, fece esclamare: ma questo é “xantos”; per la somiglianza che questo aveva con il vino prodotto nell’isola di Xanto, trasformato dai presenti nell’aggettivo latino: “santus”. Altri fanno risalire l’etimologia della parola al ciclo produttivo del Vin Santo legato ai periodi delle festività religiose più importanti del calendario liturgico Cristiano.
Vinsanto del Chianti DOC: Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca Lunga, da soli o congiuntamente, min 70%. Altri vitigni idonei possono concorrere fino ad un max 30%.
Vinsanto del Chianti DOC Occhio di Pernice: Sangiovese, min 50%. Altri vitigni idonei possono concorrere fino ad un max 50%.
DOC


1995