Roma Hortus Vini 2021, si riapre con l’appuntamento di Luca Maroni ed i Migliori Vini Italiani
Si è appena concluso l’evento Roma Hortus Vini 2021, tre giorni totalmente dedicati ai vitigni autoctoni italiani ed organizzato da Luca e Francesca Maroni nell’ambito degli eventi I Migliori Vini Italiani.
Come location per l’eventi, sono stati scelti verdi spazi aperti dell’Orto Botanico di Roma, luogo che oltre per la sua bellezza, si presta perfettamente a questi eventi in questo periodo particolare che stiamo vivendo, ancora sotto l’ombra del Covid.

La location inoltre non è stata scelta casualmente. Infatti l’Orto Botanico ospita il Vigneto Italia, che proprio quest’anno festeggia il suo terzo anno di vita. Si tratta di un Museo Ampelografico Italiano che ospita, all’interno dell’Orto Botanico, oltre 150 varietà di vitigni autoctoni italiani e altre 15 varietà internazionali. Il visitatore all’evento ha potuto seguire all’interno dell’evento un percorso con diversi stand di vini da degustare divisi appunto per vitigno. Ad alternarsi a questi, si aggiungevano ulteriori stand di alcuni produttori di vino provenienti da molte regioni italiane e da altri stand dove era possibile gustare specialità gastronomiche.

Ma non solo vino, l’evento Hortus Vini è stata un’occasione di passare una serata all’aperto con un calice alla mano e tanti spettacoli da vedere. Infatti la novità assoluta di quest’anno sono state le brevi performance teatrali create e proposte da Michele La Ginestra. Inoltre vi è stata l’immancabile musica dal vivo: la splendida voce del soprano Alyssa Lesko e gli assoli di tromba di Roberto Villani, si sono alternati a musica jazz e alla musica barocca e rinascimentale, il tutto eseguito dal vivo per creare le atmosfere giuste da vivere sotto il chiaro di luna durante il percorso degustativo.

Ma vediamo in dettaglio alcune particolarità di quest’anno.
Cantina Tre Secoli
Cominciamo con il Piemonte, regione dalla lunga tradizione vitivinicola e dove si trovano grandi e piccole realtà produttrici di vini di qualità, come per esempio la Cantina Tre Secoli. Questa cantina nasce dalla fusione fra due cooperative vitivinicole già da prima molto importanti nel panorama piemontese: la Cantina Sociale di Mombaruzzo, sorta nel 1887 come prima realtà associativa del Piemonte e la Cantina Sociale di Ricaldone, con 60 anni di storia alle spalle.

Direttamente dalle colline del Monferrato, dove produce dell’ottimo vino, la Cantina Tre Secoli ha proposto all’evento una serie di vini di ottima qualità, suggerendo all’assaggio diversi vitigni autoctoni e rappresentativi del luogo. Tra questi voglio segnalare il Nizza DOCG Tre Secoli del 2016.

Cantina Gaffino
Tra le aziende produttrici laziali che meglio si sono proposte all’evento, vi è la Cantina Gaffino. Quest’azienda si trova a pochi chilometri da Roma sud, con un territorio produttivo di 32 ettari, di cui 28 vitati. L’ottima posizione dei terreni si avvantaggia del suolo vulcanico dei Colli Albani che dell’effetto del vicino mare di cui ne gode i benefici grazie all’altitudine dei vigneti esposti ad un ottima brezza marina. Questi fattori li ritroviamo negli ottimi vini prodotti, che ho avuto modo di degustare durante l’evento.

La cantina ha proposto una serie di vini di sua produzione che ho degustato con piacere, data la buona qualità generale di tutta la serie. Tra questi mi ha particolarmente colpito il Lazio IGP Viognier Fojetta.

Un vino ottimo, dalle grandi qualità organolettiche, ma soprattutto piacevolissimo da bene. Per chi ama questo vitigno (Viognier) troverà in questo vino un’ottima espressione varietale, ma anche un profondo rispetto per il terroir, facilmente riconoscibile dalle sue evidenti caratteristiche degustative (una calda sapidità ed una mineralità evidente e piacevole che ne arricchiscono la struttura, evidenziandone i profumi varietali, il tutto reso equilibrato da una freschezza che rende la beva leggera e stuzzicante).
Vinea Domini
Vinea Domini non è il nome dell’azienda (che è Gotto d’Oro), ma quello di una linea di nuovi vini che vogliono rappresentare l’eccellenza di questo produttore storico dei Castelli Romani. Il particolare nome viene dalle prime parole (“Vigna del Signore”) pronunciate da papa Benedetto XVI non appena eletto papa. Con questo proposito, l’antica azienda vuole lanciarsi in un mercato di qualità.

Da aggiungere
Un complimento finale da aggiungere va al personale dell’evento, in particolare ai sommelier dei vari stand che hanno saputo presentare e rappresentare egregiamente i diversi vini proposti. Grazie ai loro suggerimenti ed indicazioni hanno saputo indirizzare il degustatore nella grande (e molto varia) realtà dei vitigni autoctoni. Ma soprattutto lo hanno fatto con passione e simpatia, e con grande professionalità.
