I vini della Sardegna
Il territorio e le caratteristiche pedoclimatiche
La Sardegna conta su circa 28000 ettari vitati, anche se la tendenza a sostituire vecchi impianti è marcata e comporta una variabilità anche importante in termini di ettari coltivati a vigneto anno su anno. I vini sardi hanno da sempre una diffusione soprattutto locale, anche se vini come il Vermentino, il Monica, i Moscati e le Malvasie sono comunque noti ed apprezzati anche sul continente.

I vitigni autoctoni della Sardegna
I vitigni più coltivati sono gli autoctoni Cannonau, Monica, Carignano, Pascale e Bovale (autoctoni a bacca rossa), Nuragus, Vermentino e Malvasia di Sardegna (a bacca bianca), ma anche Trebbiano Toscano e Sangiovese. L’unica DOCG è il Vermentino di Gallura. Tra le DOC ricordiamo il vino Girò di Cagliari DOC, a base del vitigno autoctono a bacca rossa Girò, mentre sul Bovale è basata la Campidano di Terralba DOC tra Cagliari e Oristano. Una particolare menzione merita il vino Vernaccia di Oristano DOC a base del vitigno autoctono Vernaccia di Oristano. Si tratta di un vino che nella sua versione base prevede 2 anni di affinamento in botte e un titolo alcolometrico volumico minimo del 14%, che sale al 15.5% per le riserve.

Le forme di allevamento
In Sardegna il sistemi di allevamento della vite più diffuso è ancora quello tradizione: l’Alberello. Questa forma di allevamento prevede la coltivazione delle piante senza supporti di sostegno, tagliando ogni anno i tralci e mantenendo solo quelli più robusti. Questo sistema di allevamento è molto diffuso nelle zone interne della Sardegna, dove il terreno è spesso impervio e la coltivazione a pergola o guyot risulta più difficile.
Altre forme di allevamento più moderne stanno prendendo sempre più piede, come la Spalliera, che prevede l’utilizzo di un supporto di sostegno, su cui i tralci della vite si sviluppano in modo verticale. Questo sistema di allevamento è molto utilizzato per la coltivazione di varietà a bacca bianca, come il Vermentino, nelle zone costiere della Sardegna. Un’altra forma moderna che si sta diffondendo ultimamente è il Guyot che prevede la presenza di un tralcio principale, detto “asta”, che viene lasciato lungo circa un metro e mezzo o due metri. A partire da questo tralcio principale, si sviluppa poi 1 o 2 tralci laterali, detti “bracci”, sui quali vengono poi prodotti i grappoli d’uva. Questo sistema di allevamento è utilizzato soprattutto per la coltivazione di varietà a bacca nera, come il Cannonau.
Le denominazioni DOCG e DOC della Sardegna
La Sardegna ha una sola DOCG
DOP – DOC (vini a denominazione di origine controllata)
- Alghero DOC
- Arborea DOC
- Cannonau di Sardegna DOC
- Campidano di Terralba DOC
- Carignano del Sulcis DOC
- Girò di Cagliari DOC
- Malvasia di Bosa DOC
- Mandrolisai DOC
- Monica di Sardegna DOC
- Moscato di Sardegna DOC
- Moscato di Sorso-Sennori DOC
- Nuragus di Cagliari DOC
- Sardegna Semidano DOC
- Vermentino di Sardegna DOC
- Vernaccia di Oristano DOC
Le denominazioni IGT della Sardegna
- Barbagia IGT
- Colli del Limbara IGT
- Isola dei Nuraghi IGT
- Marmilla IGT
- Nurra IGT
- Ogliastra IGT
- Parteolla IGT
- Pianargia IGT
- Provincia di Nuoro IGT
- Romangia IGT
- Sibiola IGT
- Tharros IGT
- Trexenta IGT
- Valle del Tirso IGT
- Valli di Porto Pino IGT