I vini della Sicilia
La vitivinicoltura della Sicilia, per molti anni finalizzata all’ottenimento di vini da taglio (alta gradazione e grossi quantitativi) ha fatto negli ultimi anni progressi notevolissimi, raggiungendo ragguardevoli risultati in campo enologico. La struttura dei vini siciliani, dovuta sia al tipo di vitigni che all’ambiente pedoclimatico, accompagnata al miglioramento qualitativo e all’affinamento delle tecniche enologiche, ha fatto sì che molti prodotti si siano ormai imposti con pieno merito sui mercati nazionali ed internazionali.

Il territorio e le caratteristiche pedoclimatiche
Il territorio vitivinicolo della Sicilia comprende anche, oltre all’isola stessa, le isole Eolie e Pantelleria. Altre isole o arcipelaghi minori non sono rilevanti sotto questo aspetto. La superficie vitata è tra le più importanti in Italia, circa 107000 ettari. Il territorio siciliano è collinare per circa il 60%, montuoso per il 25% e pianeggiante per il restante 15%.

I vitigni autoctoni della Sicilia
I vitigni autoctoni siciliani a bacca rossa sono il Nero d’Avola (tutta l’isola), il Frappato (soprattutto il ragusano), il Nerello Mascalese ed il Nerello Cappuccio, il Nocera (soprattutto Catania e Messina), il Perricone (o Pignatello) ed il Calabrese.

Tra i vitigni autoctoni a bacca bianca ricordiamo il Grillo, il Catarratto, il Carricante, il Damaschino, il Grecanico, la Malvasia di Lipari e lo Zibibbo (Moscato d’Alessandria). L’Inzolia, importante vitigno siciliano, deriva direttamente dall’Ansonica presente in toscana, soprattutto nella zona dell’Argentario. Notevole la presenza di vitigni internazionali, di più recente introduzione, alcuni dei quali come il Syrah, Chardonnay, Merlot e Cabernet Sauvignon, hanno trovato nella regione espressioni di potenza e qualità.
Le forme di allevamento
L’alberello e sue versioni miste è molto diffuso come sistema di allevamento, così come il tendone. Più della metà dei vigneti utilizzano spalliere e controspalliere.
In Sicilia le forme più diffuse di allevamento della vite sono diverse, tra cui la principale è l’Alberello, che è strettamente legato alla tradizione. Questo sistema prevede la coltivazione delle piante a forma di alberello, con un tronco corto e tanti rami che si sviluppano intorno ad esso. Questo sistema di allevamento è utilizzato principalmente per la coltivazione di varietà autoctone a bacca nera come il Nero d’Avola.
A seguire viene l’allevamento a Spalliera, in cui la vite viene allevata su filari di sostegno, con i rami che crescono in modo verticale. Questo sistema di allevamento è utilizzato soprattutto per la coltivazione di varietà a bacca bianca come il Catarratto. Altro sistema molto diffuso è la Pergola, in cui la vite viene coltivata con i rami che si sviluppano orizzontalmente su una struttura di sostegno. Questo sistema di allevamento è utilizzato soprattutto per la coltivazione di varietà di uva da tavola. Un’altra forma di allevamento è la Goblet, in cui la vite viene allevata a forma di coppa. Questo sistema di allevamento è utilizzato principalmente per la coltivazione di varietà a bacca nera come il Nerello Mascalese.
Inoltre, ci sono altre forme di allevamento utilizzate in Sicilia, come il sistema a Guyot e a Cordone speronato, ma sono meno diffusi rispetto alle forme di allevamento sopra citate. L’importanza delle diverse forme di allevamento della vite dipende dalla varietà di uva coltivata, dalle condizioni climatiche e dal terreno in cui si coltiva.
Le denominazioni DOCG e DOC della Sicilia
L’unica DOCG Siciliana è il Cerasuolo di Vittoria DOCG, della zona di Ragusa, prodotto con il vitigno frappato. La DOC Vittoria comprende anche vini bianchi a base del vitigno Inzolia. La DOC Eloro è dedicata ai rossi, con le tipologie Frappato, Nero d’Avola e Pignatello. In zona di Siracusa troviamo le DOC Siracusa e Noto, basate sugli stessi vitigni. Ricordiamo il Moscato di Siracusa DOC (Moscato bianco) un tempo DOC a sè stante, ora inglobato come tipologia nella DOC Siracusa. Nella zona di Catania, la DOC Etna, i cui vigneti situati alle pendici del vulcano danno vini con una forte caratterizzazione minerale. In provincia di Messina menzioniamo la DOC Faro, una delle prime in Sicilia, basata sui vitigni di Nerello Mescalese, Nerello Cappuccio e Nocera.

Le Lipari, con la Malvasia delle Lipari DOC, ed i vini bianchi dell’isola di Salina IGT. In provincia di Palermo abbiamo le Contea di Sclafani DOC e Contessa Entellina DOC, che comprendono un po’ tutte le tipologie di vini dell’isola, mentre in provincia di Agrigento menzioniamo le DOC Sciacca, Sambuca di Sicilia e Santa Margherita. In provincia di Caltanissetta la DOC Riesi.
La provincia di Trapani conta per più della metà della superficie vitata e della produzione del vino siciliano. Questo avviene anche grazie alla DOC Marsala, con l’omonimo vino liquoroso basato sui vitigni Grillo e/o Cataretto e/o Ansonica e/o Damaschino per il Marsala oro e ambra. Perricone e/o Calabrese e/o Nerello Mascalese per il Marsala rubino. Altre DOC nella provincia sono Delia Nivolelli DOC, Erice DOC e Salaparuta DOC. Ricordiamo infine il Moscato di Pantelleria DOC anche nella versione passito, ottenuto da uve Zibibbo o Moscato d’Alessandria al 100%.
DOP – DOCG (vini a denominazione di origine controllata e garantita)
DOP – DOC (vini a denominazione di origine controllata)
- Alcamo DOC
- Contea di Sclafani DOC
- Contessa Entellina DOC
- Delia Nivolelli DOC
- Eloro DOC
- Erice DOC
- Etna DOC
- Faro DOC
- Malvasia delle Lipari DOC
- Mamertino di Milazzo DOC
- Marsala DOC
- Menfi DOC
- Monreale DOC
- Noto DOC
- Pantelleria DOC
- Riesi DOC
- Salaparuta DOC
- Sambuca di Sicilia DOC
- Sciacca DOC
- Sicilia DOC
- Siracusa DOC
- S.Margherita Belice DOC
- Vittoria DOC
Le denominazioni IGT della Sicilia
- Avola IGT
- Camarro IGT
- Fontanarossa di Cerda IGT
- Salemi IGT
- Salina IGT
- Terre Siciliane IGT
- Valle Belice IGT