Allevare la Vite a Tendone
Il sistema di allevamento a tendone è uno dei sistemi di coltivazione della vite tra i più diffusi al mondo, in particolare nelle zone a clima caldo e secco. In questo sistema, le viti sono coltivate su supporti in legno o in metallo, chiamati tendoni, che possono avere forme diverse a seconda delle esigenze del viticoltore. I tendoni sono solitamente posti in modo da formare dei corridoi, che possono essere orientati in diverse direzioni a seconda della disposizione del terreno.

Le viti sono coltivate sulle cordicelle, che sono disposte orizzontalmente sui tendoni e che fungono da sostegno per i tralci. Le foglie e i tralci sono disposti in modo da formare un’ombra sulle uve, che sono così protette dalla luce solare diretta. E’ chiaro quindi che il sistema a tendone ben si adatta a territori ben soleggiati, dove spesso l’irraggiamento è persino superiore a quello necessario, e quindi è necessario proteggere in qualche modo i grappoli di uva, dall’eccessiva esposizione. Ma non solo. Tale sistema di allevamento è molto praticato, soprattutto per un altro aspetto: consente anche di aumentare la densità di piantagione e di facilitare la gestione del vigneto. Quindi tale impianto permette di ottenere rese elevate e uniformi, grazie alla gestione del fogliame e alla facilità di intervento per le lavorazioni in campo.
Tuttavia, il sistema di allevamento a tendone richiede un notevole investimento iniziale, sia in termini di costruzione dei tendoni e dei supporti, sia per la gestione del fogliame e della potatura. Inoltre, la densità di piantagione elevata e la presenza di un’ombra possono rendere più difficoltosa la gestione dei malanni del vigneto, come le muffe o l’oidio.
Le fasi di realizzazione di un impianto di allevamento a tendone
La realizzazione di un impianto di allevamento a tendone richiede diversi passaggi e fasi, che possono variare leggermente a seconda delle specifiche esigenze del vigneto e delle condizioni del terreno.
- Scelta del terreno: per l’impianto di un vigneto a tendone, è necessario scegliere un terreno che presenti le caratteristiche ideali per la coltivazione della vite. In particolare, il terreno deve essere ben drenato, con una buona esposizione solare e una composizione adeguata.
- Preparazione del terreno: prima di procedere all’impianto delle piante, è necessario preparare il terreno. Questo passaggio prevede la rimozione delle piante precedenti, la lavorazione del suolo, la fertilizzazione e, eventualmente, la sistemazione di opere di sistemazione del terreno.
- Installazione dei supporti: il sistema di allevamento a tendone prevede l’installazione di supporti in legno o in metallo, detti “tendoni”, che sostengono le cordicelle. I tendoni vengono solitamente installati con una distanza di 3-4 metri l’uno dall’altro, a seconda della larghezza dei corridoi.
- Installazione delle cordicelle: sulle aste dei tendoni, vengono fissate le cordicelle, che sostengono i tralci delle viti. Le cordicelle possono essere in plastica o in filo di ferro e vengono fissate alla base del tendone, passando poi da un’estremità all’altra.
- Piantagione delle viti: una volta installati i tendoni e le cordicelle, si procede alla messa a dimora delle barbatelle. Le piante vengono poste alla base dei tendoni, con una distanza di circa 1,2-1,5 metri l’una dall’altra.
- Gestione del fogliame: durante la crescita delle piante, è importante gestire correttamente il fogliame, in modo da ottenere una buona esposizione delle uve alla luce solare. Ciò prevede la potatura dei tralci, la gestione dei germogli e delle foglie, la distribuzione dei tralci sulle cordicelle e la rimozione dei tralci secchi.
- Lavorazioni in campo: infine, è importante effettuare le opportune lavorazioni in campo, come l’irrigazione, la concimazione, la lotta ai parassiti e alle malattie e la raccolta delle uve. In un vigneto a tendone, queste operazioni sono solitamente facilitare dall’accessibilità dei corridoi e dalla gestione del fogliame.

I vitigni più utilizzati con il sistema a tendone
In Italia sono utilizzati diversi vitigni per l’allevamento a tendone, in base alle specifiche esigenze del territorio e delle zone viticole. Di seguito, vengono elencati alcuni dei vitigni più utilizzati per questo tipo di allevamento:
- Primitivo: il Primitivo è un vitigno a bacca rossa molto diffuso in Puglia, soprattutto nella zona di Manduria. Questo vitigno si adatta molto bene all’allevamento a tendone, che consente di ottenere una buona maturazione delle uve e di preservare la freschezza aromatica.
- Negroamaro: il Negroamaro è un vitigno a bacca rossa molto diffuso in Puglia e in particolare nella zona del Salento. Questo vitigno si adatta molto bene all’allevamento a tendone, che consente di ottenere una buona maturazione delle uve e di preservare l’aromaticità.
- Cannonau: il Cannonau è un vitigno a bacca rossa molto diffuso in Sardegna. Questo vitigno si adatta molto bene all’allevamento a tendone, che consente di ottenere una buona maturazione delle uve e di preservare la freschezza aromatica.
- Vermentino: il Vermentino è un vitigno a bacca bianca molto diffuso in Liguria, Toscana, Sardegna e Corsica. Questo vitigno si adatta molto bene all’allevamento a tendone, che consente di preservare la freschezza aromatica e di ottenere una buona maturazione delle uve.
- Greco di Tufo: il Greco di Tufo è un vitigno a bacca bianca molto diffuso in Campania, in particolare nella zona di Tufo. Questo vitigno si adatta molto bene all’allevamento a tendone, che consente di preservare la freschezza aromatica e di ottenere una buona maturazione delle uve.
Le regioni in cui il sistema a tendone è più diffuso
L’allevamento a tendone è diffuso in molte regioni italiane, in particolare nelle zone viticole dove si coltivano vitigni a bacca rossa, come il Primitivo, il Negroamaro, il Cannonau e altri ancora. In generale, le regioni d’Italia dove l’allevamento a tendone è più diffuso sono quelle del Sud, in particolare la Puglia, la Sicilia, la Sardegna e la Campania.
In Puglia, l’allevamento a tendone è molto utilizzato per la coltivazione del Primitivo, del Negroamaro e di altri vitigni autoctoni. Nella Sicilia occidentale, l’allevamento a tendone è diffuso per la coltivazione del Nero d’Avola e di altri vitigni a bacca rossa. In Sardegna, l’allevamento a tendone è utilizzato soprattutto per la coltivazione del Cannonau, ma anche del Vermentino e di altri vitigni a bacca bianca. Infine, in Campania, l’allevamento a tendone è diffuso per la coltivazione del Greco di Tufo e di altri vitigni autoctoni a bacca bianca. Tuttavia, è importante notare che l’allevamento a tendone è presente anche in altre regioni italiane, soprattutto in Toscana, Piemonte, Veneto e Lombardia, dove vengono coltivati vitigni a bacca bianca come il Vermentino e il Cortese.
Il sistema di allevamento a tendone e la Pergola
Il sistema di allevamento a tendone e la pergola sono due metodi di allevamento utilizzati nella viticoltura, ma differiscono tra loro per alcuni aspetti.
Il sistema di allevamento a tendone prevede l’uso di una struttura metallica a forma di tetto, che sostiene i filari di vite. Questo sistema permette alle piante di crescere in altezza e di avere una maggiore esposizione alla luce solare, che favorisce la fotosintesi e la maturazione dell’uva. Inoltre, il sistema di allevamento a tendone consente di limitare l’ingombro delle foglie e dei grappoli, facilitando le operazioni di raccolta e di potatura.

La pergola, invece, prevede l’uso di una struttura a forma di tunnel, sostenuta da pali in legno o in metallo, che sostiene i filari di vite. In questo sistema, le piante crescono in orizzontale, con i rami che si estendono lungo i filari, e producono una maggiore quantità di foglie, che garantiscono una buona protezione dall’eccessiva esposizione solare. La pergola è utilizzata soprattutto nelle zone dove il clima è caldo e arido, per proteggere i grappoli dall’eccessivo calore e favorire la produzione di ombra.
In sintesi, la differenza principale tra il sistema di allevamento a tendone e la pergola è la forma della struttura che sostiene i filari di vite e l’orientamento delle piante, che crescono in altezza nel caso del tendone e in orizzontale nel caso della pergola. Entrambi i sistemi di allevamento hanno i loro vantaggi e svantaggi, e la scelta dipende dalle specifiche esigenze del territorio e delle varietà coltivate.