La pergola trentina
Forme di allevamento della vite – La pergola trentina
La pergola è il sistema di allevamento tradizionale nel Trentino, tanto da avere assunto caratteristiche peculiari in questo territorio grazie ai secoli di utilizzo di questo sistema. Può assumere diverse conformazioni a seconda delle caratteristiche orografiche del terreno, ma gli aspetti basilari sono pressoché gli stessi. La pergola trentina infatti permette l’esposizione delle foglie del vigneto in un angolo inclinato di circa 25° (ma l’angolo varia a seconda della posizione del vigneto), sfruttando al massimo la luce solare, in modo molto simile ai pannelli solari. I grappoli invece crescono al di sotto dello strato fogliare, protetti dalla luce diretta del sole e pendenti dalla tettoia, quindi distaccati dal contesto fogliare, permettendo così una maggiore areazione (contro l’umidità) e una facilità di raccolta maggiore.

La pergola trentina è un sistema di allevamento utilizzato per alcuni vitigni autoctoni del Trentino in particolare per il Teroldego. Questa tecnica di allevamento della vite porta a vini di grande qualità, ma allo stesso tempo sfavorisce la meccanizzazione.
La struttura della pergola trentina
La pergola trentina può essere una struttura chiusa o aperta, a seconda che venga coperto o meno tutto lo spazio tra i due filari. Generalmente si utilizza la pergola doppia per i vigneti situati a fondovalle mentre per quelli in collina, o meglio in pendenza, la pergola semplice.

Entrambe le strutture hanno caratteristiche strutturali simili, e tendono a sfruttare al massimo l’esposizione solare delle foglie delle viti. Questa tecnica si è sviluppata infatti in un ambiente montano, dove i vigneti vengono coltivati in strette valli dove l’esposizione solare occupa una limitata quantità di ore giornaliere. Quindi la necessità di sfruttare al massimo la presenza del sole ha portato a creare piani via via sempre più inclinati, seguendo lo stesso principio dei pannelli solari. Nel fondo valle, il sole passa circolarmente sopra la vite, e quindi si possono sfruttare entrambe le esposizioni creando quindi un doppio piano inclinato, abbiamo così la pergola doppia.

Mentre sulle pendici dei monti, i vigneti si trovano in un piano inclinato, dove si ha una sola possibile esposizione, si è quindi sviluppato un sistema a pergola singola. Questo permette di poter sfruttare al massimo una singola esposizione.

Questa tecnica di allevamento è molto spesso utilizzata in abbinamento a terrazzamenti in pietra. In molte valli del Trentino, in particolare in Val di Cembra, si effettua questo tipo di viticoltura da secoli, spesso in zone ad alta pendenza, tanto da portare a “viticoltura eroica” tali tipi di produzione. Molti di questi vigneti sono stati abbandonati, e dove possibile sono stati sostituiti con tecniche di allevamento più moderne, come il Guyot.

La pergola è una struttura abbastanza complessa. La struttura portante è composta da pali di testata e pali intermedi in cemento, che sostengono la parte superiore inclinata composta da cantinelle in legno collegate tra di loro nello stesso filare da fili in zincato.

Lungo il filare tra due pali vengono disposti le viti, che dal terreno fino al piano inclinato presentano un fusto verticale privo di foglie e tralci. Questa distanza dipende dalle dimensioni della struttura della pergola e generalmente è compresa tra 1.6 e 1.9 metri. Raggiunto il piano inclinato sulla sommità della pergola, le viti vengono inclinate in modo alternato tra un lato e l’altro della pergola, in modo da occupare in modo uniforme e sfruttare al massimo i due piani inclinati opposti della pergola doppia. (Sulla pergola singola sono tutte piegato sullo stesso lato). Si avrà così una parete fogliare inclinata e ben espansa, che ottimizzerà ulteriormente la captazione della luce solare.

Immediatamente dopo la piegatura, sulle viti vengono lasciati ogni anno 2-3 tralci, che vengono legati al tetto rivolti verso il centro dell’interfilare.
L’evoluzione della pergola trentina
La pergola trentina è il prodotto della tradizione agricola della zona del trentino. Infatti questo tipo di allevamento è caratterizzato da enormi spazi tra i filari, in cui era possibile coltivare il fieno e parallelamente anche la coltivazione di verdure e del mais per la polenta. Era una vera e propria policoltura. Da questo punto di vista la vite beneficiava dal fatto di non essere allevata in monocoltura ma di essere affiancata ad altre piante. In più era un vero sistema a ciclo chiuso. Il fieno raccolto dava da mangiare alle mucche che producevano per scarto il letame, che veniva utilizzato per fertilizzare questi terreni. Il legno prodotto dalle potature e dalle viti morte veniva utilizzato per fabbricare le fascine per il fuoco.
Negli anni 70 tutto questo è cambiato, l’economia di produzione con la crescita del mercato e la coltivazione clonale ha portato alla creazione di una viticoltura intensiva, e questi sistemi di allevamento familiari sono stati velocemente abbandonati. Molti di questi vigneti sono stati infatti convertiti in sistemi di allevamento più intensivi e facilmente meccanizzabili.

Per stare al passo con i tempi, cercando allo stesso tempo di mantenere la qualità di produzione garantita dalla forma di allevamento tradizionale della pergola trentina, negli ultimi anni ci sono stati notevoli sforzi da parte dei produttori nel farla migliorare ed evolvere, introducendo dove necessario possibili sistemi di meccanizzazione. Ma allo stesso tempo, alcuni produttori grazie all’evolversi del mercato, oggi in cerca anche di vini di qualità, stanno considerando sullo stesso piano il valore produttivo di alcune operazioni manuali, in particolar modo la vendemmia. Operazioni che comportano costi maggiori che si vanno poi a ripercuotere sul prezzo del vino ma che portano ad un netto incremento di qualità.

I vantaggi e gli svantaggi della pergola trentina
Ottima captazione della luce
La pergola ha il pregio di avere una parete fogliare inclinata e ben espansa che permette un’ottima captazione della luce, è paragonabile ad un pannello fotovoltaico, dove però in questo caso i raggi solari vengono convertiti in zucchero che è indispensabile per la qualità finale dell’uva.
Copertura diretta dei grappoli dalla luce solare
Un altro vantaggio della pergola è la copertura diretta dei grappoli dalla luce del sole, con gli ultimi anni si hanno vendemmie sempre più anticipate a causa dei mutamenti climatici, i grappoli esposti al sole si scottano e perdono di qualità. Quindi la pergola con la sua copertura fogliare permette un’ottima maturazione dei grappoli.
Ottima posizione dei grappoli
Negli ultimi anni si è migliorato molto questo sistema di allevamento alzando l’ala della pergola favorendo un maggiore arieggiamento dei grappoli sotto la copertura. Inoltre si ha un facile accesso ai grappoli per la raccolta durante la vendemmia.
Difficile meccanizzazione
Data la struttura ingombrante della pergola, i diversi sistemi di meccanizzazione risultano difficili da applicare. Quindi si necessita spesso l’uso di manodopera (si stima circa 500 – 700 ore di lavoro per ettaro).

Una risposta
[…] trata de un vino biológico cultivado de dos formas según la ficha técnica: en espaldera y en pérgola trestina (una especia de emparrado). Por lo que me han comentado gente del lugar, me dicen que este último […]