Nebbiolo

Nebbiolo

Zona di produzione: Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta
Il Nebbiolo, vitigno che produce uva a bacca nera, è considerato uno dei vitigni di maggior pregio in Italia, proprio per la sua capacità di dare vini da invecchiamento di altissima qualità.
Il Nebbiolo è coltivato da tempo immemorabile, ma è grazie alla caparbietà di Camillo Benso Conte di Cavour e di Giulia Colbert Falletti, utilma marchesa di Barolo, che si cominciò a produrre dalla metà dell’Ottocento un vino eccezionalmente ricco ed armonioso, destinato a diventare l’ambasciatore del Piemonte dei Savoia nelle corti di tutta Europa.

È il più antico vitigno autoctono a bacca nera del Piemonte, uno tra i più nobili e preziosi d’Italia. Il suo nome deriverebbe da “nebbia”: secondo alcuni perché i suoi acini danno l’impressione di essere “annebbiati”, ricoperti dalla pruina abbondante; secondo altri, invece, perché la maturazione tardiva dell’uva spinge la vendemmia al sorgere delle prime nebbie d’autunno. Il Nebbiolo è riuscito a sopportare bene il travaglio dei secoli, per giungere integro fino ai giorni nostri.
Conosciuto anche come la “regina delle uve nere”, ha bisogno di cure attente e laboriose, per questo motivo la sua coltivazione ha vissuto periodi di splendore e di offuscamento, ma non è mai stata abbandonata dai viticoltori locali, consapevoli del pregio altissimo dei vini che se ne ricavano. È molto esigente in fatto di giacitura ed esposizione del terreno, lavorazioni e concimazioni. I suoli calcarei e tufacei sono l’ideale per questo vitigno che germoglia precocemente tra la metà e la fine del mese di aprile.

Giunge a maturazione piuttosto tardi rispetto ad altri, nella prima metà di ottobre. Abbastanza sensibile agli sbalzi improvvisi di temperatura si avvantaggia delle oscillazioni tra giorno e notte in fase di maturazione ma la ricchezza di tannini della sua buccia richiede posizioni collinari ben esposte al sole, preferibilmente sudo sud-ovest, fra i 200 e i 450 m. s.l.m., al riparo dalle gelate e dai freddi di primavera.
Alias del Nebbiolo
Il Nebbiolo in alcune località assume altri nomi:
- Chiavennasca – questo è il nome assunto del Nebbiolo nella Valtellina.
- Prunent – è un clone del Nebbiolo tipico della Val d’Ossola, la valle più a nord del Piemonte.
- Picotentro o Picotèner- viene chiamato così il Nebbiolo come vitigno autoctono della Valle d’Aosta
- Spanna – in alcune località in provincia di Novara e Vercelli, il Nebbiolo assume questo nome.
Origini del Nebbiolo
Al momento attuale il Nebbiolo non presenta alcuna analogia con gli altri vitigni presenti (analisi DNA) e quindi presumibilmente i genitori di questo vitigno si sono estinti. Comunque le analisi genetiche confermano le antichi origini autoctone di questo vitigno nella zona attuale di diffusione (Piemonte, Valtellina).

Varietà del Nebbiolo
Il Nebbiolo è un vitigno autoctono molto antico e esistono alcune varietà in cui si possono suddividere i vitigni:
- Nebbiolo Lampia
- Michet
- Rosè
- Bolla (in via di estinzione)
Vini ottenuti utilizzando vitigno Nebbiolo
Piemonte
- Barolo DOCG
- Barbaresco DOCG
- Gattinara DOCG
- Ghemme DOCG
- Albugnano DOC
- Alba DOC
- Bramaterra DOC
- Boca DOC
- Canavese Nebbiolo DOC
- Carema DOC
- Colline Novaresi Nebbiolo DOC
- Coste della Sesia Nebbiolo DOC
- Monferrato Nebbiolo DOC
- Nebbiolo d’Alba DOC
- Terre Alfieri Nebbiolo DOC
- Valli Ossolane Nebbiolo DOC
Lombardia
Valle d’Aosta
Sentori ed aromi tipici del Nebbiolo

Ciliegia

Lamponi

Violetta

Rosa rossa
Sentori che compaiono con l’invecchiamento del Nebbiolo

Liquirizia

Funghi

Catrame

Legno di cedro