Sangiovese

Area di produzione principale: Toscana, Romagna, Umbria, Marche
Sangiovese

Il Sangiovese è un vitigno a bacca nera autoctono dell’Italia centrale, presente e coltivato principalmente in Toscana ed in Romagna, ma diffuso in quasi in tutto il territorio nazionale. Infatti il sangiovese è il vitigno a bacca nera più coltivato in Italia, con i suoi 70 000 ettari di vigneto occupa infatti da solo circa il 10% del territorio viticolo italiano.

Origini del Sangiovese
Il Sangiovese è un vitigno dalle origini molto antiche. Già probabilmente coltivato dagli etruschi, viene conosciuto come tale solo però dal 1500. Le origini del suon nome non sono ancora chiare, alcuni lo fanno riferire a uva “sangiovannina” a causa della sua maturazione precoce, altri dal francese “joueller” nel senso di “fissare a sostegni”, ma la maggior parte lo fa derivare dal latino sanguis Jovis, cioè sangue di Giove, tanto da confermare le sue antiche origini autoctone . Storicamente, fu spesso confuso con il Montepulciano, altro vitigno molto diffuso nel centro Italia, tanto da comportare molta confusione in tantissima documentazione tra il 1600 ed 1800.

Contrariamente a tali convinzioni, che farebbero risalire le origini di questo vitigno al territorio compreso tra Toscana, Umbria e Romagna, studi genetici recenti indicherebbero origini più meridionali. Infatti il Sangiovese attuale sembrerebbe derivare da un incrocio tra il Ciliegiolo ed un vitigno minore della Campania, come il Calabrese Montenuovo o il Palummina Mirabella (2004 Vouillamoz).
Storia del sangiovese e confusione tra i numerosi sinonimi
La prima testimonianza del Sangiovese sembrerebbe risalire al 1590, con Gianvettorio Soderini , che in una sua opera, con il sinonimo di Sangioveto, lo definisce un “vitigno sugoso e pienissimo di vino […] che non fallisce mai“. Strana considerazione da aggiungere è che Bacci dello stesso periodo e dello stesso luogo non si riferisce mai a tale vitigno nelle sue opere. Altra testimonianza, sempre del Sangioveto, è una tela del Seicento di Bartolomeo Bimbi, esposta nella Galleria Palatina di Firenze, in cui in una delle sue nature morte viene raffigurata questa varietà di uva.

Altre documentazioni più tarde, relative al Settecento, lo riportano invece con il nome di San Zoveto, come per esempio quella del Trinci del 1726. Nell’Ottocento, nella zona di Montepulciano in provincia di Siena, comincia a comparire il nome di Prugnolo. La presenza del Sangiovese in epoche storiche non è una sola esclusiva della Toscana, infatti a Faenza in un documento del 1651 si ha traccia di un carico di uva Sanzuvesa, mentre nel 1721 un documento dell’archivio della famiglia Zauli Naldi in Romagna, si ha la testimonianza di una vendita di vino Sangiovese.

Altro sinonimo che portò ad ulteriore confusione si ebbe con l’uva Prunello o Brunello coltivata a Montalcino, sempre in provincia di Siena che sembrava assai somigliante al Prugnolo di Montepulciano. Tutta questa confusione portò nell’ultimo secolo, sia ampelografi che studiosi storici a cercare di dare ordine ai differenti biotipi del sangiovese presenti nel territorio nazionale, cercando di accomunare con un solo nome ognuno di essi.
I biotipi del Sangiovese
La caratterizzazione razionale dei biotipi del Sangiovese ha richiesto notevoli sforzi, cercando di combattere tra confusioni storiche, inutili campanilismi e anche la grande quantità di sinonimi e biotipi presenti. Lo sforzo maggiore fu fatto nel secolo scorzo dall’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano, che dopo ben 30 diverse accessioni, ha creato uno schema che è in gran parte ancora valido oggi.
Il Sangiovese è un vitigno presente in due tipologie ben distinte:
- Sangiovese grosso (o Sangiovese dolce, Sangiovese gentile)
- Sangiovese piccolo (o Sangiovese forte, Sangiovese montanino)
La grande differenza tra questi due gruppi sta proprio nella grandezza degli acini del Sangiovese.

Il Sangiovese grosso raggruppa un’insieme di biotipi presenti nel cuore della Toscana, a cui fanno parte il famoso Brunello (Montalcino, Siena), il Calabrese (Arezzo), il Prugnolo ed il Prugnolo Gentile (Montepulciano, Siena), il Maglioppa (Chieti), il Sangineto (Toscana), il Sangiovese Grosso di Lamole, il Sangiovese di Romagna, il Sangiovese marchigiano ed il Nielluccio (Corsica).
Il Sangiovese piccolo ha come biotipo più famoso il Morellino (Scansano e Grosseto), il Sangiovese Piccolo di Montalcino, il Sangiovese montanino, il Montepulciano primutico ed il Sangiogheto
Il Sangiovese grosso ha grappolo di grandezza medio, medio-grosso (circa 17-25cm) di aspetto più o meno compatto, forma cilindrico piramidale con una o due ali, peduncolo visibile, semi-legnoso, grosso. L’acino è di media grandezza, sub-rotondo talvolta quasi ellissoide, con un colore nero-violaceo e ricoperto da pruina. La buccia non è molto spessa, ma consistente. Il succo interno è colorato in rosa.
Il Sangiovese piccolo ha grappolo differisce a secondo del biotipo, tutti comunque compatti e di forma cilindrica-piramidale. Le ali possono essere più o meno presenti. L’acino è medio o piccolo (12-18 mm), sub-rotondo quasi elissoide, di colore nero-violaceo, con polpa carnosa e dal succo lievemente rosato.

Sistemi di allevamento del Sangiovese
Il vitigno sangiovese viene prevalentemente coltivato con forme di allevamento a Cordone Speronato.

Vini prodotti con il sangiovese
Il Sangiovese, nei suoi diversi biotipi, è presente in moltissime denominazioni italiane. In Toscana, in Romagna ed in Umbria si hanno moltissime tipologie di vino ottenuti esclusivamente da Sangiovese (anche se a volte in piccole percentuali viene abbinato a Ciliegiolo, Colorino ed il Canaiolo o a vitigni internazionali come Merlot e Cabernet). Mentre nelle Marche, in Umbria e nel nord del Lazio, si comincia ad utilizzare il sangiovese in percentuali minori spesso in pari quantità con il Montepulciano.

Riportiamo qui le DOC e DOCG che meglio si identificano con il vitigno sangiovese.
Toscana
- Chianti Classico DOCG
- Chianti DOCG
- Morellino di Scansano DOCG
- Brunello di Montalcino DOCG
- Montecucco Sangiovese DOCG
- Carmignano DOCG
- Suvereto DOCG
- Rosso della Val di Cornia DOCG
- Vino Nobile di Montepulciano DOCG
- Barco Reale di Carmignano DOC
- Bolgheri DOC
- Candia dei Colli Apuani DOC
- Capalbio DOC
- Colli dell’Etruria Centrale DOC
- Colli di Luni DOC
- Colline Lucchesi DOC
- Cortona DOC
- Elba DOC
- Grance Senesi DOC
- Maremma Toscana DOC
- Montecarlo DOC
- Monteregio di Massa Marittima DOC
- Montescudaio DOC
- Orcia DOC
- Parrina DOC
- Pomino DOC
- Rosso di Montalcino DOC
- Rosso di Montepulciano DOC
- San Gimignano DOC
- San Torpè DOC
- Sant’Antimo DOC
- Sovana DOC
- Terratico di Bibbona DOC
- Terre di Casole DOC
- Terre di Pisa DOC
- Val d’Arbia DOC
- Val d’Arno di Sopra DOC
- Val di Cornia DOC
- Valdichiana Toscana DOC
- Valdinievole DOC
- Vin Santo del Chianti DOC
- Vin Santo del Chianti Classico DOC
- Vin Santo di Carmignano DOC
- Vin Santo di Montepulciano DOC
- Alta Valle della Greve IGT
- Colli della Toscana Centrale IGT
- Costa Toscana IGT
- Montecastelli IGT
- Toscana IGT
- Val di Magra IGT
Emilia Romagna
- Sangiovese di Romagna DOC
- Colli d’Imola DOC
- Colli di Faenza DOC
- Colli di Rimini DOC
- Colli Romagna Centrale DOC
- Reggiano DOC
- Emilia IGT
- Forli’ IGT
- Ravenna IGT
- Rubicone IGT
Umbria
- Torgiano Rosso Riserva DOCG
- Amelia DOC
- Assisi DOC
- Colli Altotiberini DOC
- Colli del Trasimeno DOC
- Colli Martani DOC
- Colli Perugini DOC
- Lago di Corbara DOC
- Rosso Orvietano DOC
- Todi DOC
- Torgiano DOC
- Allerona IGT
- Bettona IGT
- Cannara IGT
- Narni IGT
- Spello IGT
- Umbria IGT
Marche
- Rosso Piceno DOC
- Conero DOCG
- Colli Maceratesi DOC
- Colli Pesaresi DOC
- Esino DOC
- San Ginesio DOC
- Marche IGT
Sentori tipici del sangiovese

Arancia Rossa

Ciliegia

Ferro

Violetta
Sentori da invecchiamento

Funghi

Liquirizia

Sottobosco